Sabbioni portabandiera nella Chiusura dei Giochi dei Sogni. Arrivederci a Buenos Aires 2018
"Ni hao Nanjing", Arrivederci Nanchino! Con queste parole il Presidente del CIO Thomas Bach ha dichiarato chiusa la seconda edizione estiva degli Youth Olympic Games. Un'edizione che verrà ricordata per la sua magnificenza e per un'organizzazione che nulla aveva da invidiare ai Giochi dei grandi. Parte il conto alla rovescia, sfilano le bandiere delle 203 nazioni presenti. Il Tricolore è portato da Simone Sabbioni, nuotatore riminese, medaglia d'oro nei 100 dorso. In tribuna d'onore politici e autorità provenienti da ogni latitudine, a cominciare dal padrone di casa, il governatore della provincia LI Xueyong. "E' stata l'Olimpiade dell'innovazione" ha aggiunto il numero uno del CIO, prima di invitare gli oltre 60.000 spettatori sugli spalti a farsi un "selfie" e a postarlo su #Nanjing2014. La campagna #YOGselfie ha coinvolto 400 milioni di persone nelle 24 ore successive alla Cerimonia di Apertura. Soltanto in Cina in 56 milioni hanno inviato un post usando questo hashtag, 147 milioni invece sono andati su #nanjing2014. E non poteva essere diversamente, visti i 3.808 adolescenti che hanno popolato i 26 impianti cittadini e un Villaggio che ogni sera esplodeva per loro in una festa di suoni e di colori. La cerimonia finale all'Olympic Sport Centre Stadium, impostata dal Direttore Artistico Weiya Chen come un grande "concertone", ha rappresentato l'ultimo atto della "condivisione del sogno", proprio come recitava lo slogan degli YOG: "Share the games, Share our dreams". I linguaggi utilizzati in queste 12 giornate di gare - molte delle quali, per i risultati ottenuti, hanno avuto una rilevanza assoluta – sono stati inevitabilmente quelli dei ragazzi ("Let's get together" e "Pump it up", tanto per intenderci). Una comunicazione semplice e diretta, in salsa Social, che ha avuto un risvolto importante anche nelle attività del Programma Educativo e Culturale (il CEP promosso dagli Youg Ambassador) basato su cinque tematiche: olimpismo, educazione civica, formazione professionale, espressività e benessere, stili di vita sani. "Abbiamo imparato a conoscere atleti che rivedremo a Tokyo nel 2020, qualcuno già a Rio de Janeiro. Tutti noi, da ogni parte del mondo, desideriamo ringraziare Jiangsu e Nanjing per questa esperienza indimenticabile"- ha concluso Bach, prima che venisse ammainata la bandiera con i cinque cerchi per la consegna ad un rappresentante di Buenos Aires. Nel 2018 la meglio gioventù sportiva del Pianeta si sposterà, infatti, nella capitale argentina (passando per gli invernali di Lillehammer 2016) e a dare il benvenuto ci pensa Lionel Messi con un video messaggio. Poi la fiaccola si spegne, lasciando il solito velo di malinconia. Il faro dell'innovazione evocato dal Presidente del Comitato Olimpico Internazionale rimane però bene acceso. Dopo l'esordio a Singapore del basket a 3, riproposto con successo anche a Nanchino, Losanna vince la scommessa dell' Hockey a 5 e della staffetta 8x100 di Atletica, per non parlare del Golf e del Rugby a 7, discipline che hanno dimostrato di essere prontissime al debutto brasiliano. Ha avuto un buon riscontro anche il cosiddetto Laboratorio Sportivo, dedicato dal NYOCOG a quattro sport emergenti, particolarmente seguiti in Cina: il Wushu Kungfu, l'Arrampicata Sportiva, il Pattinaggio a rotelle e lo Skateboard. A cimentarvisi cinque atleti italiani, inseriti nel progetto Sport LAB: Federica Gasperini, Valentina Ugolini, Michele Giordano, Leonardo Gontero e Francesca Lollobrigita, che ricordiamo sul ghiaccio, 23 ª nei 3.000 di Sochi. Ieri sera si è conclusa, dunque, la grande Olimpiade dei piccoli. Una generazione di sportivi ha salutato gli oltre 30.000 volontari che lì ha accolti con entusiasmo. In campo tanti NANJINGLELE fluttuanti, palloncini della simpatica mascotte ispirata alla Yuhua (letteralmente: "pioggia del fiore di pietra") tipico sasso levigato dall'azione dell'acqua del fiume Yangtze. Sui maxi schermi, intanto, scorrevano le immagini più belle delle competizioni, i sorrisi, le medaglie. Abbracci, tanti abbracci! Sette piattaforme giganti, una per lettera, componevano la parola NANJING, che in mandarino significa Capitale del Sud. Canzoni tradizionali, musica pop, balli tipici di ogni Continente, acrobati e migliaia di figuranti hanno fatto il resto. Perché, anche se questa edizione è ormai alle spalle, come recitava l'inno ufficiale dei Giochi Olimpici Giovanili 2014, quando ci sono i ragazzi di mezzo, "Dreams never end", i sogni non finiscono mai!