L'Aurora azzurra in una Cerimonia di Apertura stellare
"Dichiaro ufficialmente aperta la seconda edizione dei Giochi Olimpici Giovanili". Con la fatidica frase pronunciata dal Presidente della Repubblica Cinese Xi Jinping ha preso il via una rassegna che, seppur di categoria, sembra già destinata alla storia. Quanto meno per la sua Cerimonia di Apertura , nella quale il Direttore artistico Chen Weiya ha voluto superare se stesso e lo staff dei Giochi del 2008 e degli Asian Games del 2010. Se non c'è riuscito vi è andato molto vicino. Sotto una fastidiosa e costante pioggerellina estiva e gli occhi strabiliati di 60.000 spettatori, è stato messo in scena, dunque, uno spettacolo degno dei grandissimi eventi planetari, che gli italiani hanno potuto seguire in diretta su Sportitalia. Al di là dei momenti protocollari, comunque solenni, come l'alzabandiera, il giuramento degli atleti o i discorsi del presidente del CIO Thomas Bach e del collega del Comitato Organizzatore (NYOGOC) Li Xueyong, Governatore della Provincia del Jiangsu, tutto il resto è stato da brividi. Anche la sfilata delle 204 Delegazioni: a cominciare, come da protocollo, dalla Grecia, per finire con i padroni di casa, nel tripudio generale. Dietro ogni cartello con il nome del Paese, un solo atleta, l'alfiere! Il resto delle squadre seduto in tribuna, al coperto e a godersi lo show. Per l'Italia la pentatleta Aurora Tognetti brandiva con orgoglio il Tricolore. Classe 1998, fresca campionessa iridata juniores, individuale e a staffetta, la romana della Società Sabina, questa sera, ha realizzato in parte il suo sogno di bambina, partecipare ad una Olimpiade. E poco importa che non sia quella dei grandi. A 16 anni, non ancora compiuti, non è da tutti sfilare al cospetto del Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon, presente, insieme a moltissime altre autorità, al Nanjing Olympic Sports Center Stadium. Il tema della serata, ispirato alle conquiste scientifiche, artistiche culturali e commerciali della Cina, ha dato lo spunto per una serie incredibile di effetti speciali e di evoluzioni, in terra e nel cielo, delle miriadi di figuranti, tra telescopi ciclopici, cammelli sulla via della seta, fuochi d'artificio e altre mille trovate. Come quella ideata per l'accensione del braciere olimpico, dopo che l'ultimo tedoforo, la pluri-olimpionica cinese dei tuffi (piattaforma e sincro 10 m.), Chen Ruolin, ha concluso il cammino di una fiamma accesa allo stadio Panathinaiko di Atene il 30 aprile scorso. "La porta della felicità" – è il nome della torcia degli YOG 2014, progettata dalla Vatti Corporation Ltd, la società di design che realizzò anche quella di Pechino – testimonia la voglia degli abitanti di Nanchino di aprire le porte del proprio cuore alla comunità internazionale e in particolare alle giovani generazioni. Da domani gli Youth Olympic Games entrano nel vivo, fino al 28 agosto quando il testimone passerà a Buenos Aires 2018.