Messico 1968, il primo tuffo d'oro olimpico di Klaus Dibiasi
Le tribune della piscina olimpica “Francisco Màrquez” sono esaurite, c’è grande attesa a Città del Messico per la prova di tuffi dalla piattaforma di 10 mt. Il pubblico di casa spera nella grande impresa, quella di vedere il proprio beniamino, Alvaro Gaxiola, salire sul gradino più alto del podio alla sua ultima partecipazione olimpica. Un sogno, però, che si infrange, quando la classe, la tecnica e la freddezza di Klaus Dibiasi prendono il sopravvento.
L’azzurro si presenta ai XIX Giochi Olimpici da favorito, reduce dall’argento di Tokyo 1964, ma anche dalla piazza d’onore ottenuta un po’ a sorpresa qualche giorno prima nel trampolino da 3 mt. dietro allo statunitense Wrightson. Gli azzurri programmano la preparazione a Long Beach, in un centro avveniristico, ma una volta arrivati sono costretti a fare le valigie e spostarsi in Arizona in pieno deserto. Le difficoltà, tuttavia, non scalfiscono Dibiasi.
L’altoatesino, dopo un inizio incerto nel primo turno delle eliminatore, al terzo tuffo balza in testa alla classifica. Il caparbio Gaxiola non demorde ed indovina il quarto tuffo, passando momentaneamente al comando. Nel secondo giorno delle eliminatorie Dibiasi esegue prima un tuffo dal coefficiente di difficoltà 1.8, quindi, un salto mortale e mezzo in avanti con avvitamento, la cui esecuzione lo porta immediatamente in testa alla classifica. Al settimo tuffo, con un salto mortale e mezzo in avanti con tre avvitamenti, Dibiasi esegue il tuffo olimpico che i giudici premiano con il punteggio di 22.04, il più alto dell’intera gara.
Gaxiola tenta il tutto per tutto eseguendo lo stesso tuffo, ma non riesce nell’impresa e si deve accontentare di un punteggio inferiore (21.17). L’azzurro consolida la sua classifica e si presenta nella finale a 12 con 5 punti di vantaggio sul suo avversario. Nelle prime due prove esegue prima due salti mortali all’indietro (con difficoltà 2.4), poi, tre salti mortali e mezzo in avanti (difficoltà 2.6) incrementando ulteriormente il suo vantaggio. Nella terza prova (2 salti mortali e mezzo) il tuffo non è in linea con le sue prestazioni, ma la medaglia d’oro è comunque sua con quasi dieci punti di vantaggio su Gaxiola che chiude con 154.49 punti.
Medaglia di bronzo allo statunitense Young con 153.93 punti. Il 26 ottobre 1968 segna l’inizio della leggenda dell’Angelo Biondo, uno straordinario atleta capace di vincere tre Olimpiadi consecutive ed entrare nella storia per la tecnica sopraffina, basata sulla torsione del polso al momento dell’entrata in acqua. Un campione vero, un tricampione olimpico.