Lillehammer '94, 25 anni fa debuttavano i primi Giochi 'white and green'
Il 12 febbraio di 25 anni fa si apriva a Lillehammer la 17esima edizione dei Giochi Olimpici Invernali, i primi tenuti in un anno differente dall’edizione estiva, a soli due anni dall'Olimpiade di Albertville.
Qualcuno li definì i Giochi più belli, sicuramente furono un successo: Lillehammer fu scoperta dal mondo e i suoi Giochi sono diventati, nel tempo, un esempio di buone pratiche sostenibili nella mega organizzazione di eventi. Furono, infatti, Olimpiadi rispettose dell’ambiente - tanto da essere riconosciuti come i primi Giochi “bianchi e verdi" - e attente alla crescita del business e del turismo della zona.
Lillehammer ’94 gettò le le basi per lo sviluppo degli standard ambientali olimpici e rafforzò ulteriormente l'impegno della Norvegia per la sostenibilità.
A distanza di 25 anni tutte le 10 venues costruite appositamente per quei Giochi - e che durante la manifestazione ospitarono circa 200mila spettatori al giorno - sono ancora utilizzate e sette di queste sono state impiegate anche nell’edizione invernale degli Youth Olympic Games che la località norvegese ha ospitato nel 2016.
I Giochi furono un volano anche dal punto di vista sportivo. Essi, infatti, ispirarono una generazione "dorata" di atleti nel Paese che ha elevato la Norvegia tra i protagonisti assoluti negli sport invernali.
Ma è positivo anche il ricordo azzurro. L’Italia, che si presentò al mondo, nella cerimonia di apertura, con la portabandiera Deborah Compagnoni (poi vincitrice dell’oro nello slalom gigante), celebrò al meglio quell'Olimpiade innovativa conquistando 7 ori, 5 argenti e 8 bronzi: un bottino che valse alla spedizione tricolore il quarto posto nel medagliere.
Il fondo azzurro la fece da padrone con nove medaglie e protagonista assoluta della squadra italiana fu Manuela Di Centa (foto Allsport - CIO) che firmò cinque di quelle medaglie, portando in dote 2 ori, 2 argenti e un bronzo, vinte in altrettante gare disputate.
Furono i Giochi della rimonta di "Tomba la bomba" con l’Alberto nazionale che entusiasmò tutti con un’epica rimonta nello slalom che lo portò dal dodicesimo posto della prima manche alla medaglia d’argento.
Furono i Giochi, oltre a quelli già citati, di tanti campioni azzurri che entrarono nella storia: dal fondo, con Stefania Belmondo, Bice Vanzetta, Gabriella Paruzzi, Marco Albarello, Maurilio De Zolt, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner, allo sci alpino con Isolde Kostner, passando per lo slittino con Brugger-Huber, Gerda Weissensteiner e Armin Zoeggler e lo short track con Maurizio Carnino, Orazio Fagone, Hugo Herrnhof e Mirko Vuillermin.
E, a 25 anni di distanza, l’Italia non può ricordare Lillehammer ’94 se non con un sorriso.