Il Presidente della Repubblica Napolitano riceve CONI, Lega Calcio, Roma e Lazio. "Finale di Tim Cup festa di passione sportiva". Malagò: "La città sia all'altezza della sua storia"
Dialogo, condivisione e rispetto. Le tre parole d’ordine per fare del derby una festa dello sport all’insegna della civiltà. Questo l’indirizzo dettato dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, nel corso dell’udienza privata al Quirinale alla vigilia di un Roma-Lazio speciale, che designerà la vincitrice della Tim Cup 2013. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha infatti ricevuto i vertici del CONI, della Lega Calcio, di Roma e Lazio alla vigilia dell’attesa sfida. Un incontro di circa mezz’ora, che ha lanciato segnali importanti e nobili propositi chiamati a evitare degenerazioni che attentino alla genuinità della competizione.
Il Presidente Malagò, che ha partecipato all’incontro insieme ai Vicepresidenti Franco Chimenti (vicario) e Giorgio Scarso, al Segretario Generale Roberto Fabbricini e al Vice Segretario Generale, Carlo Mornati, il Presidente della Federazione Italiana Pallavolo con delega ai rapporti istituzionali, Carlo Magri, ha ringraziato il Capo dello Stato e sottolineato l’importanza di una sfida da vivere con correttezza. “Sono orgoglioso ed emozionato per questo incontro con il Presidente Napolitano, è la mia prima volta in qualità di Presidente del CONI. Un appuntamento che consolida i rapporti tra il mondo dello sport e il Capo dello Stato, sempre molto intenso, capace di vivere momenti di straordinaria emozione in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici. Questa è un’occasione particolare, siamo qui per presentare una sfida che è stata denominata anche Coppa del Presidente della Repubblica, e per la prima volta presenta un derby storico in finale nello splendido Olimpico, che qualche giorno fa ha celebrato i suoi 60 anni e sarà di nuovo teatro di un evento unico. Servono dialogo, condivisione e rispetto. Roma è invidiata per la sua storia, spero dimostri di esserne all’altezza con una lezione di civiltà”.
Il Presidente della Lega, Maurizio Beretta, ha sottolineato l’importanza della partita nell’ambito di un percorso virtuoso che la Lega Calcio porterà avanti anche attraverso la Junior Tim Cup, cercando di veicolare l’immagine migliore del sistema calcio in Italia, prima della sfida tra Roma e Lazio. A nome delle due squadre hanno preso invece la parola Daniele De Rossi, vice capitano della Roma, e Louis Saha, attaccante della Lazio. Il centrocampista giallorosso ha insistito sul concetto di lealtà. “Accetteremo il verdetto del campo, dovrà essere una partita corretta, nonostante le pressioni. E’ la prima volta che vengo al Quirinale prima di una partita, di solito ci si viene dopo”, ha infine sorriso De Rossi, ricordando il trionfo Mondiale del 2006 in Germania. Saha ha rafforzato il concetto. “Si tratta di un magnifico evento per la città e la tifoseria, dobbiamo dare un’immagine di grandezza”. Lo scambio dei doni (il pallone della finale consegnato da Malagò a Napolitano, la miniatura della Tim Cup gentile omaggio di Maurizio Beretta, le maglie personalizzate delle due squadre e le targhe donate rispettivamente da De Rossi e Saha, e dai due presidenti di club Pallotta e Lotito) ha fatto da preludio all’auspicio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Se riusciamo ad avere una competizione che non diventi contrapposizione cieca, l'Italia avrà fatto un grande passo in avanti. Competere sì, ma la contrapposizione alimentata da certe fazioni delle tifoserie, sia nella politica sia nel calcio, è altra cosa. Voi sapete meglio di me quali siano i nemici del calcio: deviazioni speculative che hanno dato luogo a eventi giudiziari clamorosi; la violenza in qualsiasi forma si manifesti; e infine la beceraggine. Non riesco nemmeno ad attribuire una valenza ideologica ai cori razzisti, perché se c'è lume di intelligenza non si può fare del razzismo, nell'Italia di oggi, nell'Europa d'oggi. E' soltanto degrado del costume civile. Bisogna riuscire a spazzarlo via dagli stadi, e il calcio ne guadagnerà grandemente. Adesso pensiamo a domenica, che deve essere una giornata di serenità e di passione sportiva. Chiunque vinca, sarà una bella giornata”. Chiusura con applausi, ringraziamenti, sorrisi e strette di mano. Le premesse per un derby che vuole essere ricordato per una grande festa di sport.