Fioretto d'oro, 30 anni fa il trionfo di Numa a Los Angeles
Una notte da sogno: 2 agosto 1984, Los Angeles, Mauro Numa diventa uno dei grandi protagonisti della scherma ai Giochi Olimpici, conquistando l'oro nel fioretto individuale, che successivamente abbinerà al titolo a squadre. Superato il primo girone senza sconfitte, cede al belga Stefan Joos al secondo turno, ma nei recuperi si aggiudica i tre assalti successivi.
Nella poule dei quarti di finale il bilancio è di tre vittorie e due sconfitte (patite per mano dell'israeliano Itzhak Hatuel e del compagno di squadra Stefano Cerioni). Nell'eliminazione diretta si prende la rivincita su Hatuel per 10-2 e con la vittoria 10-6 sul tedesco Gey raggiunge la finale a otto. Ha quindi la meglio sul francese Omnès (10-8) e su Cerioni (11-9), al termine di un derby nervoso e drammatico. Nella finale, Numa dimostra ancora una volta le sue capacità di mettere a segno l’ultima stoccata. Già nei quarti aveva battuto il francese Omnès negli ultimi secondi, ma qui compie il suo capolavoro in un incontro esaltante. Mancano 60 secondi ed è in svantaggio con il tedesco Behr, per 4-7, pareggia il conto in 36”, va in testa 9-8 a 3” dal termine, Behr recupera ancora, ma cede nella stoccata di spareggio che significa 10-9 e quindi 12-11 ufficiale, in una notte italiana da sogno.