Convegno "Donne e minori: lo sport contro la violenza". Malagò: serve il buon esempio
Si è tenuto oggi - nel Salone d'Onore del CONI - il convegno "Donne e minori: lo sport contro la violenza". All'approfondimento hanno partecipato il Procuratore Generale dello Sport, Enrico Cataldi, il Procuratore aggiunto presso la Procura di Roma, coordinatrice del pool di pm che persegue i 'reati contro la libertà sessuale e contro la famiglia', Maria Monteleone, il Capitano dei RACIS (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche), Francesca Lauria, il Procuratore federale della FIJLKAM e Procuratore aggiunto della FISE, Cristina Varano e il Direttore generale dell'Unicef, Paolo Rozera (Foto Mezzelani-GMT). I lavori sono stati chiusi dall'intervento del Presidente del CONI, Giovanni Malagò. Al convegno hanno presenziato il Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, l'Amministratore Delegato di Coni Servizi, Alberto Miglietta, le rappresentanti del Consiglio Nazionale in quota atleti, Margherita Granbassi e Silvia Salis, il membro di Giunta Giovanni Gallo, il Procuratore Federale della FIGC, Giuseppe Pecoraro, e - tra gli altri - anche il Presidente del Tribunale di Roma, Francesco Monastero.
"Da quando è stata istituita la Procura generale (nel 2014, ndr) sono stati esaminati 47 casi di abusi su minori o su ragazze", ha sottolineato Enrico Cataldi. "L'atleta, soprattutto nei primi anni della sua vita, individua nel proprio maestro-allenatore una sorta di guida, il modello al quale l'atleta trae ispirazione. Lo spirito emulativo trascina a una sorta di dipendenza psicologica maggiore nello sport di quanto non lo sia in ambiente didattico, come a scuola". Quello dell'abuso sui minori è secondo il Procuratore generale un "tema che crea imbarazzo ma non si deve avere paura di parlarne, se si ignora questo fenomeno si rischia di finire nella tacita complicità in gravissimi episodi di questo genere. Le varie procure federali devono avere sentore su eventi prodromici al verificarsi di eventi che magari potevano essere prevenuti".
I relatori, enucleando numeri ed esperienze quotidiane dall'alto dei rispettivi ruoli istituzionali e professionali, hanno indicato nello sport una risposta efficace da contrappore a questi fenomeni. Il Presidente Malagò ha chiuso il convegno con un intervento di ferma condanna di ogni violenza. "Siamo orgogliosi di essere presenti anche su questi temi che ci confermano una eccellenza del sistema Paese. Non dimentichiamo che dobbiamo dare sempre il buon esempio: 47 casi legati al nostro mondo sono una vergogna. Il problema è della società civile ma quando questi casi investono il movimento che rappresentiamo ci sentiamo ancora di più indignati, perché noi siamo i custodi del tempio di questi valori. Mi indigno anche quando leggo di un presunto allenatore di karate che abusava di una bambina ma poi, grazie alle informazioni raccolte tramite la FIJLKAM, scopro che si tratta di un non tesserato e che quella realtà non è affiliata al nostro mondo. Quel signore è certamente un orco ma chi racconta deve rappresentare bene i fatti e riportare la notizia nei binari della verità, perché vogliamo rispondere di chi fa parte della galassia CONI: c'è un discorso di responsabilità e di credibilità e si può pensare di istituire un numero verde per segnalare certi episodi", ha concluso Malagò ribadendo l'impegno del CONI nel costituirsi parte civile nei procedimenti penali relativi a questo ambito.