Europei di Zurigo, Rubino 8° nella 20 km di marcia. Meucci 6° nei 10 mila metri
Miguel Angel Lopez ha vinto la medaglia d'oro nella 20km di marcia agli Europei di Atletica che hanno preso ieri il via a Zurigo. Con il tempo di 1h19'44" lo spagnolo ha preceduto di un secondo il campione mondiale in carica
Aleksandr Ivanov e un altro russo, Denis Strelkov, rispettivamente argento e bronzo. Giorgio Rubino - quinto ai Mondiali di Osaka 2007, e 1h20'44" di primato stagionale ottenuto a maggio nella Coppa del Mondo di Taicang - ha chiuso all'ottavo posto. Rubino ha chiuso la propria prestazione in 1h22'07". Per quanto riguarda gli altri italiani in gara, Matteo Giupponi è 19° (1h25'04"), Massimo Stano 26° (1h29'14").
Doppietta britannica, invece, nella finale dei 10000 metri maschili agli Europei di Zurigo. A vincere l'oro è il campione olimpico Mohamed Farah, che con il crono di
28'08"11 ha preceduto il connazionale Andy Vernon, argento in 28'08"66. Bronzo per il turco Ali Kaya (28'08"72). Daniele Meucci ha chiuso al sesto posto (28'19"79), Stefano La Rosa all'ottavo (28'49"99).
Questi gli altri risultati degli azzurri in gara oggi:
100m uomini - semifinale
Fabio Cerutti si difende bene. Non passa, ma la sua prova merita la sufficienza. E' quinto in 10.36 (-0.8), quattro centesimi meglio della batteria, con un tempo che è il suo secondo dell'anno dietro il 10.27 ottenuto in maggio a Gavardo. Va fuori anche Delmas Obou, sesto nella terza semifinale con 10.41 (-1.1), meno brillante di ieri in batteria (aveva corso in 10.32, anche se il metro d'aria conta sicuramente qualcosa). La fase di accelerazione non è granché, purtroppo, nonostante il buon 0.121 di reazione allo sparo, ed il recupero successivo non basta a colmare il gap. Il britannico Dasalou è il più veloce con 10.04, lo segue il francese Christophe Lemaitre, 10.10. Manca all'appello Jimmy Vicaut, che rinuncia, come trapelato fin dalla serata di ieri. Finale alle 21.40 (anche se il programma, visti i ritardi, appare sempre meno affidabile).
Triplo donne - qualificazioni
Non può bastare il vento contrario superiore al metro, per spiegare il 13,06 ottenuto da Darya Derkach nelle qualificazioni del triplo. L'azzurra non riesce ad esprimere in nessuno dei tre tentativi a disposizione il suo potenziale, finendo ventunesima sulle ventidue iscritte. In testa, ad Olha Saladuha basta un salto da 14,42 per archiviare la questione e prenotare l'oro.
400m uomini - semifinale
Matteo Galvan lascia sulla seconda corsia della pista del Letzigrund le speranze di entrare nei magnifici otto europei. Il vicentino è sesto nella sua semifinale, in 46.32, tempo che non può lasciar spazio alla fantasia, oltre ad essere piuttosto distante anche dallo stagionale di 45.58 (realizzato agli Assoluti di Rovereto). Purtroppo è un esame senza appello, e i progressi evidenziati alla fine di luglio finiscono per dissolversi nell'occasione più importante della stagione. Il britannico Hudson-Smith guida l'elenco dei finalisti con 45.30; l'ultimo tempo di ripescaggio è 45.47, ma passa per ammissione diretta anche il tedesco Gaba, 46.01. Galvan è diciassettesimo nel turno.
400m donne - semifinale
Libania Grenot conquista la finale dei 400 metri con una prova che lascia ben sperare per l'esito del turno decisivo. Il sui 51.47 vale il secondo posto sia nella semifinale, sia nella lista delle promosse, alle spalle dell'ucraina Olha Zemlyak (51.24). L'azzurra corre molto bene: ottimo avvio, e transito ai 200 metri in netto vantaggio; la situazione non cambia nella seconda curva, con l'italiana davanti, inseguita dall'ucraina. Nel rettilineo conclusivo, la Zemlyak ricuce lo svantaggio, ma la Grenot dà la sensazione di essere in pieno controllo, e di non spingere fino in fondo per evitare il sorpasso, vista la qualificazione ormai ottenuta. Bravissima. Dopodomani, giorno di Ferragosto, alle 19.10, il confronto decisivo. Niente da fare per Chiara Bazzoni, apparsa spenta in questo secondo turno. Partenza molto accorta, e finale con un pizzico di difficoltà, fino al 53.50 conclusivo, lontano dal 52.19 della batteria. Ma il suo traguardo, la toscana, l'aveva già raggiunto. Ora, la staffetta.
100m donne - semifinale
Le italiane lasciano il torneo dello sprint nel penultimo round. Audrey Alloh sfiora di nuovo il personale, correndo in 11.45 (v. 0.0), ma non basta per andare oltre il settimo posto della sua semifinale. Niente da fare anche per Irene Siragusa, ottava in 11.53 (+0.6). Il vento diventa protagonista: Dafne Schipers se ne avvantaggia, corendo in 11.08; Myriam Soumaré ne risulta penalizzata, visto che il suo 11.17 è realizzato con quasi due metri al secondo d'aria in faccia (-1.9). Tra meno di due ore, la finale.
400hs uomini
Non c'è spazio per Leonardo Capotosti nella finale del giro di pista con barriere. L'approdo all'ultimo turno era in effetti una chimera per il ternano (a conti fatti, sarebbe stato necessario correre in 49.16), bravo comunque ad avvicinare ancora il suo primato personale. Il 50.21 (quinto posto nella prima delle tre semifinali) dista appena 4 centesimi dallo stagionale, e quindici dal personale, anche se tiene l'azzurro ancora al di sopra del muro dei 50 secondi, mai abbattauto in carriera. L'estone Rasmus Magi è il più veloce del turno - e finora della rassegna in questa specialità - con un 48.54 che è anche la miglior prestazione europea dell'anno e il record nazionale. Nella sua semifinale in tre vanno al di sotto dei 49 secondi (il russo Chalyy, 48.69, e il tedesco Franz, 48.96), altro dato da segnalare
800m donne
Non trova sbocchi, Marta Milani. Anche a Zurigo la storia non prende l'evoluzione sperata: la bergamasca va fuori subito, al termine di una gara ultratattica, in 2:05.64. Il primo giro è poco più che una passeggiata (1:03.00), con la Milani che cerca spazio lungo impossibili linee interne. Quando le altre cambiano ritmo, l'italiana prova a reagire, ma appare subito chiaro che non c'è spazio per le speranze.
110hs
Promozione alle semifinali per Paolo Dal Molin, quarto nella batteria in 13.54 (a sette centesimi dallo stagionale ottenuto agli Assoluti di Rovereto). Il piazzamento costringe l'azzurro al ripescaggio con i tempi (vince il francese Dimitri Bascou in 13.35), ma tanto basta comunque per la promozione. Buon avvio, e, al di là di un relativo eccesso di attenzione nel passaggio delle barriere (l'esperienza deve aver insegnato qualcosa al nostro) traspare una certa efficienza. Ovvero, una risposta positiva rispetto ai dubbi e alle incertezze della vigilia. Va fuori invece, e per un solo centesimo, Hassane Fofana, che firma con 13.55 (quarto posto nell'ultima batteria, vento +0.7) il proprio primato personale. Il bergamasco è davvero bravo, lotta, sfiora la qualificazione - di fatto lo elimina Dal Molin - e dimostra di aver compiuto un altro passo avanti sulla strada della maturazione. Non ce la fa nemmeno il 20enne Lorenzo Perini, ma il 13.77 finale (vento -0.7), tempo che vale il quinto posto nella batteria del fenomeno Pascal Martinot-Lagarde (13.29), è un risultato che va comunque sottolineato, non solo per le condizioni ambientali in cui è stato ottenuto. Il personale è distante appena 7 centesimi, a dimostrazione di una solidità caratteriale che fa ben sperare per il futuro.
400hs donne
Ce la fa anche Yadisleididy Pedroso. La batteria va in archivio con il terzo posto (grazie ad un tranquillo 56.75) e con la promozione alle semifinale di domani pomeriggio (ore 18.10). L'azzurra parte bene, molto decisa, e svolge il suo compito ritmico senza particolari problemi (16 appoggi fino al sesto ostacolo, prima del cambio). All'interno, l'ucraina Anna Titimets, una delle favorite per l'oro, guadagna subito spazio, andando a vincere in 55.77 (tutti tempi ottenuti sulla pista bagnata e sotto una leggera pioggia); seconda piazza per la tedesca Klopsch, 56.23, ma la Pedroso appare abbastanza in controllo negli ultimi due intervalli e nei 40 metri finali. Migliore del turno, è la britannica Child, 55.32, l'italiana ha l'ottavo crono tra le sedici qualificate.
Alto uomini
Due azzurri nella finale dell'alto. La qualificazione promuove Marco Fassinotti e Gianmarco Tamberi, che volano nel turno per le medaglie al termine di una prova difficile, condizionata dalla pioggia a tratti battente. Fassinotti ce la fa superando l'asticella a 2,23 (al secondo tentativo), l'ultima resasi necessaria per concludere il turno. Sull'altra pedana, Tamberi non riesce a valicare la stessa altezza, ma finisce per guadagnare il passaggio del turno grazie al percorso immacolato fino a 2,19. Alla fine, sono 14 i promossi alla finale, in programma il giorno di Ferragosto. Tra le superstar, Bondarenko lo fa con un solo salto in tutta la gara, a quota 2,23, mentre Ukhov sceglie di confrontarsi anche con le misure precedenti (tutte superate alla prima).
100m donne - semifinale
Le italiane lasciano il torneo dello sprint nel penultimo round. Audrey Alloh sfiora di nuovo il personale, correndo in 11.45 (v. 0.0), ma non basta per andare oltre il settimo posto della sua semifinale. Niente da fare anche per Irene Siragusa, ottava in 11.53 (+0.6). Il vento diventa protagonista: Dafne Schipers se ne avvantaggia, corendo in 11.08; Myriam Soumaré ne risulta penalizzata, visto che il suo 11.17 è realizzato con quasi due metri al secondo d'aria in faccia (-1.9). Tra meno di due ore, la finale.
400hs uomini
Non c'è spazio per Leonardo Capotosti nella finale del giro di pista con barriere. L'approdo all'ultimo turno era in effetti una chimera per il ternano (a conti fatti, sarebbe stato necessario correre in 49.16), bravo comunque ad avvicinare ancora il suo primato personale. Il 50.21 (quinto posto nella prima delle tre semifinali) dista appena 4 centesimi dallo stagionale, e quindici dal personale, anche se tiene l'azzurro ancora al di sopra del muro dei 50 secondi, mai abbattauto in carriera. L'estone Rasmus Magi è il più veloce del turno - e finora della rassegna in questa specialità - con un 48.54 che è anche la miglior prestazione europea dell'anno e il record nazionale. Nella sua semifinale in tre vanno al di sotto dei 49 secondi (il russo Chalyy, 48.69, e il tedesco Franz, 48.96), altro dato da segnalare.