CONI: Illustrata la riforma della giustizia sportiva, pronto il nuovo codice. Malagò: "Momento epocale"
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha tenuto questa mattina una conferenza stampa, insieme al Prof. Giulio Napolitano, per illustrare le novità più rilevanti in merito alla riforma della giustizia sportiva, approvata a fine dicembre. Malagò ha voluto preliminarmente salutare e ringraziare i membri della Commissione Consultiva, guidata dallo stesso Napolitano e istituita per redigere il Codice nonché i Regolamenti di funzionamento dei nuovi organi di giustizia: il prof. Ferruccio Auletta, la dott.ssa Beatrice Coppa, l’avv. Antonio Conte, il prof. Massimo Coccia, il prof. Pierluigi Matera e il prof. Massimo Proto. Nell’occasione, alla presenza degli autorevoli componenti, è stato sottolineato il rispetto dei tempi per la stesura del nuovo Codice di giustizia sportiva: il prossimo 5 giugno il CONI terrà un Open Day per illustrarlo ai vertici delle Federazioni e delle Discipline Sportive Associate, mentre la Commissione Statutaria, composta dal Presidente Annibale Marini e dal prof. Luigi Fumagalli e dal Cons. Carlo Deodato, esaminerà le quasi 400 manifestazioni d’interesse pervenute per entrare a far parte - a titolo gratuito - dei due nuovi organi (Collegio di Garanzia e Procura Generale, che saranno rispettivamente presieduti da Franco Frattini, ex ministro Affari Esteri, e da Enrico Cataldi, comandante del Racis, la scientifica dell'Arma dei Carabinieri), che inizieranno la loro attività operativa dal 1° luglio. Il nuovo sistema entrerà quindi in vigore dalla stagione 2014-2015 di ogni Federazione.
Entro il 30 giugno il nuovo codice sarà infatti recepito negli statuti e nei regolamenti federali, anche con l’aiuto di uno specifico Commissario ad acta. I procedimenti pendenti davanti al TNAS, saranno celebrati davanti allo stesso organo fino a esaurimento, mentre quelli pendenti all’Alta Corte continueranno davanti al Collegio di Garanzia con le regole previgenti. Il nuovo sistema garantirà tempi certi, abbreviati e uniformi: 90 giorni in 1° grado, 60 giorni in 2° grado per la pronuncia della decisione e due gradi di giudizio applicati a tutte le Federazioni, con possibilità di ricorrere al patteggiamento, sia a fronte di una condanna che a fronte di indagini. Ogni tesserato o affiliato dovrà essere assistiti da un avvocato nei processi, eventualmente anche attraverso il gratuito patrocinio. E’ stata introdotta la condanna al pagamento delle spese processuali per la lite temeraria ove si ravvisasse una pretesa palesemente infondata.
Il Collegio di Garanzia, terzo grado di giudizio, opererà come la Cassazione, mentre la Procura Generale, considerando anche l’introduzione della diffida da parte del Procuratore Generale - che offrirà la possibilità a quello federale di compiere gli atti necessari prima di avocare il fascicolo - utilizzerà il proprio potere solo in via residuale.
Il Presidente Malagò ha commentato la riforma con soddisfazione. "E' un momento epocale, era doveroso e auspicato, siamo andati con la logica del buonsenso. Oggi il CONI fa uno sforzo culturale significativo, spogliandosi di alcuni poteri nell'ultimo grado. Non è tutto perfetto, da qui a un anno qualche correzione ci potrà anche essere. Avevo promesso tempi certi, qualcuno aveva detto che sarebbe stato impossibile ma in vita mia non ho mai disatteso un impegno e siamo andati a dama, non per merito mio ma per quello del gruppo di lavoro al quale ho dato l'incarico di compiere questo percorso. Abbiamo ascoltato tutte le istanze, i suggerimenti e le possibili critiche con il massimo rispetto. E' chiaro che qualcuno può non condividere qualcosa ma, quello che conta, è il grosso dell'impianto. Lo scorso dicembre in Consiglio nazionale su 76 persone tre votarono contro: il calcio, il nuoto e la pallacanestro. Noi li abbiamo ascoltati in questi mesi. Mi auguro che tutti votino a favore, noi abbiamo comunque il diritto-dovere di andare avanti".
Il Prof. Giulio Napolitano ha sottolineato la bontà delle novità. “Riteniamo che le regole contenute consentano un processo più giusto e che questo sistema sia più equilibrato nei confronti delle Federazioni. E la scelta fatta e declinata nel codice è che il terzo grado è solo per motivi di legittimità un po' come è la Cassazione. Il CONI è garante di ultima istanza, non ha nessuna partita da giocare nel merito della giustizia sportiva. Interessa solo che i processi funzionino bene e che tutte le sue strutture siano a servizio di questo scopo. La nostra è una scommessa sulla crescita e la maturazione della giustizia federale grazie all'innalzamento della competenza dei giudici, e delle capacità professionali che assistono le parti. E' una scommessa ma se questo Paese non fa scommesse, anche in generale".