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Lo sport piange la scomparsa di Giulio Andreotti, minuto di silenzio prima delle gare per ricordare il Presidente del Comitato di Roma '60. Malagò: "Precursore dell'autonomia del CONI, dobbiamo essergli riconoscenti"

Andreotti5bisLo sport italiano piange la scomparsa del senatore a vita Giulio Andreotti. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, unitamente al Segretario Generale Roberto Fabbricini, alla Giunta e al Consiglio Nazionale, esprime vivo cordoglio per la scomparsa di un uomo dall'alto profilo culturale, punto di riferimento della vita politica del Paese e appassionato sostenitore del movimento agonistico. Andreotti, in qualità di Presidente del Comitato Organizzatore, contribuì in modo determinante al successo della memorabile edizione dei Giochi Olimpici di Roma 1960, unica edizione estiva disputata in Italia. Strenuo difensore dell'autonomia dello sport, Andreotti è stato tra i principali protagonisti della rifondazione post-bellica del CONI e il suo patrimonio di esperienza, competenza e capacità resta un'eredità da valorizzare a fini della crescita dello sport italiano. 

Malagò ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si disputeranno in Italia a partire da oggi e per tutta la settimana.
Il Presidente del CONI ha infine ricordato con ammirazione la figura di Andreotti. “E’ stato protagonista di una formidabile carriera politica, a prescindere dalle casacche e dai colori.  Il mondo dello sport deve essergli riconoscente perché ne ha sempre difeso l’autonomia, facendo in modo che la bandiera del Comitato Olimpico Nazionale Italiano venisse sventolata con vanto e orgoglio anche nei momenti più difficili. Dimostrò di essere un precursore, legando l’autonomia finanziaria del CONI ai concorsi a pronostico. Grande tifoso di calcio, appassionato di cavalli e curioso di tante discipline, fu Presidente del Comitato Organizzatore di Roma 1960, seguendo da sottosegretario l’accordo per portare i Giochi nella Capitale. Era doveroso disporre un minuto di silenzio per onorarne la memoria”.

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