CONI in lutto per la scomparsa di Alfiero Ronsisvalle. Un ricordo della sua opera di solidarietà
Il CONI è in lutto. Si è spento ieri sera, in una clinica di Bologna, il nostro ex collega Alfiero Ronsisvalle. Era nato a Roma il 1° maggio 1942 ed era stato per lunghi anni nel Servizio Provveditorato e poi alla Segreteria Generale del CONI. Grande appassionato di filatelia, era stato tra i protagonisti e organizzatori delle numerose mostre di francobolli allestite in tutto il mondo negli anni in occasione dei Giochi Olimpici e dei Giochi del Mediterraneo. Negli ultimi tempi era diventato consigliere con l'incarico di tesoriere dell'Uicos, l'Unione Italiana Collezionisti Olimpici e Sportivi, associazione benemerita del CONI. Aveva anche collaborato con il Comitato delle celebrazioni per i 50 anni di Roma 1960.
Il Presidente Giovanni Malagò, insieme al Segretario Generale Roberto Fabbricini e al Vice Carlo Mornati, ha manifestato alla Famiglia i sentimenti di profondo cordoglio e sincera commozione, a nome dello sport italiano.
I funerali si terranno venerdì 11 ottobre alle ore 14.30 nella Chiesa Santa Lucia (Circonvallazione Clodia). Il feretro, proveniente da Bologna, sosterà brevemente alle 13.30 circa davanti al Palazzo H, sede del CONI (Piazza Lauro de Bosis 15), prima di raggiungere la chiesa.
Per espresso desiderio della Famiglia si chiedono non fiori ma donazioni alla Comunità di Sant'Egidio.
Il collega Francesco Gerace, della redazione sportiva dell’Agenzia Ansa ci ha fatto pervenire una sua lettera su Alfiero Ronsisvalle che volentieri pubblichiamo.
Alfiero Ronsisvalle va ricordato anche per qualche altro motivo, oltre a quelli meritori relativi alle sue attività di lavoro in ambito Coni o legate alla sua passione per la filatelia. Alfiero infatti, in modo silenzioso e infaticabile, e senza mettere i manifesti per strada, da molti anni prestava servizio di volontariato presso numerose realtà assistenziali romane. Lo faceva gratis, naturalmente.
Faceva l’autista, lo scaricatore, l’organizzatore. Maniche rimboccate e grande generosità. La sua aria apparentemente burbera si trasformava quando aveva a che fare con i suoi impegni di volontario, ed era sempre sorridente, pronto a superare qualunque ostacolo pur di mantenere un impegno o accontentare una persona in difficoltà.
Distribuiva generi di conforto ed era sempre disponibile con chi gli chiedeva aiuto o lo coinvolgeva in qualche iniziativa a favore dei poveri. In particolare, fra i beneficiari del suo impegno vorrei ricordare la comunità di sant’Egidio, con la quale ha organizzato fra l’altro anche molti pranzi di Natale con i poveri e la distribuzione continua di generi di conforto a famiglie in difficoltà. Oppure la casa di assistenza Dono di Maria, gestita dalle suore di Madre Teresa nei pressi del Vaticano, dove i senzatetto trovano ospitalità e un pasto caldo, e dove Alfiero generosamente faceva tuttele mansioni che gli venivano richieste. Oppure ancora Casa Allegria, un luogo di accoglienza per mamme e bambini, tenuta anch’essa dalle suore di Madre Teresa a Primavalle, dove Ronsisvalle non faceva mai mancare la sua discreta e generosa presenza.
Nel mio piccolo, come responsabile della Fondazione Giovanni Paolo II, posso testimoniare direttamente della disinteressata e attiva collaborazione di Alfiero Ronsisvalle in alcune nostre iniziative a favore di una scuola e dei giovani sportivi di un villaggio della Tanzania, ai quali qualche anno fa inviammo un consistente carico di doni, parte dei quali frutto dell’impegno di Alfiero, con il quale peraltro c’eravamo appena conosciuti. Quando gli spiegai il progetto cui stavamo lavorando, si mise a disposizione. E quasi si commosse quando, per ricambiare il suo aiuto, qualche mese dopo mi presentai a casa sua con un paio di bustoni pieni di cioccolatini: sapevo che per il pranzo di Natale dei poveri di sant’Egidio lui aveva avuto il compito di organizzare la parte ‘dolce’ e volevo aiutarlo a mettere insieme un buon quantitativo di dolcini.
L’ultima volta che ci siamo incontrati è stata una paio di mesi fa, e stava dando una mano ad alcune anziane suore di Madre Teresa in partenza per l’estero e bisognose di un passaggio in auto fino all’aeroporto. Volontario e generoso fino all’ultimo.
Francesco Gerace
Capo redattore Aggiunto Agenzia Ansa