Baku 2015, su il sipario. La Quintavalle sventola l'orgoglio italiano nella cerimonia di apertura
Sorrisi, flash acceccanti e una smodata voglia di lasciare il segno. Sono i tratti distintivi di una serata che l'Azerbaijan ha confezionato per scrivere la storia. C'è vento, a Baku. Fa soffiare forte la voglia di illuminare il Vecchio Continente con una nuova pagina chiamata Giochi Europei. Venti sport, 31 discipline, oltre 6 mila atleti protagonisti: pillole di un evento che intende cambiare il corso e rappresentare un trampolino di lancio verso Rio 2016. La Cerimonia di Apertura è un inno alle tradizioni culturali azere, una rievocazione orgogliosa che strizza l'occhio al futuro esaltando il passato.
Fuochi pirotecnici, spettacoli di luci e colori, emozioni, scenografia imponente. C'è il Presidente del CIO, Thomas Bach, a salutare l'inizio della nuova epoca sportiva continentale, accanto al Presidente dei COE, Patrick Hickey, al Presidente azero Ilham Heydar, e alla First Lady e numero uno del Comitato Organizzatore, Mehriban Heydar. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, accanto al Segretario Generale, Roberto Fabbricini siedono in tribuna con il membro CIO, Mario Pescante. Le telecamere indugiano su Raffaele Pagnozzi, Segretario Generale dei COE, che applaude l'ingresso nello Stadio di Baku della delegazione azzurra: sono 68 guidati dalla portabandiera Giulia Quintavalle, olimpionica a Pechino 2008, primo alfiere nella storia del judo. Insieme ai ragazzi anche il Capomissione Carlo Mornati e la vice Capomissione Anna Riccardi, oltre a diversi medagliati olimpici, tra cui Jessica Rossi, Giovanni Pellielo, Massimo Fabbrizi e Deborah Gelisio. L'altro orgoglio azzurro è Niccolò Campriani: oro a Londra 2012, Ambasciatore di questi Giochi, tra gli 8 atleti scelti per portare in campo la bandiera dei COE e suggellare l'inizio della manifestazione. Da domani le prime medaglie in palio: si fa sul serio.