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Auguri Eraldo, il “Caimano” azzurro

PIZZO COMPIE 80 ANNI

Eraldo1 PizzoIndiscusso e indiscutibile. Eraldo Pizzo è nella storia della pallanuoto, ne è la storia. Fenomeno di longevità sportiva è rimasto in vasca fino a 44 anni, diventando il più grande di tutti: la bandiera della pallanuoto italiana, il simbolo del Recco.


Eraldo Pizzo è stato tutto: attaccante, difensore, cannoniere, regista. Della pallanuoto sarà per sempre il “Caimano” (perché, quando l’arbitro fischiava, di nascosto cercava di guadagnare metri nuotando con gli occhi a pelo d’acqua); l’unico ad essere stato paragonato ad un altro grande come Pelè.


Ha partecipato a 4 Olimpiadi (Tokyo ’64, Messico ’68, Monaco ’72) ma la gioia più grande che l’ha catapultato nell’olimpo a cinque cerchi è stata la prima, quella disputata in casa, a Roma, nel 1960. Il Settebello di Andrea “Bandi” Zolyomy non partiva favorito e nessuno ipotizzava che potesse vincere l’oro. E, invece, l’Italia, nello Stadio del Nuoto del Foro Italico, costruì quel successo partita dopo partita e l’oro lo vinse prima ancora di scendere in acqua contro l’Ungheria.


La pallanuoto era una scelta obbligata per i ragazzi di Recco (dove si era trasferito da Genova insieme alla sua famiglia che si era spostata per motivi di lavoro) e lo è stata anche per lui che, dopo aver esordito nel nuoto (a 16 anni aveva già collezionato 4 titoli italiani allievi), scrisse la sua storia indossando la mitica calottina numero 2. Nel ’53 era già in prima squadra, e giovanissimo finì per la prima volta sui giornali per essere diventato il capocannoniere della Serie B. Era solo l’inizio: nei suoi 28 campionati tra Serie A e due di Serie B ha collezionato ben sedici scudetti, di cui uno con i “rivali” del Bogliasco (il primo nella loro storia) e una Coppa dei Campioni.


In azzurro ha esordito a 19 anni, al Trofeo Italia a Zagabria, e da quel giorno non è più uscito dal giro della Nazionale, fino all’addio sul palcoscenico più importante, quello dell’Olimpiade di Monaco. Per fargli appendere al chiodo la calottina, però, sono dovuti trascorrere altri dieci anni.


Oggi il “Caimano” taglia un altro traguardo, spegnendo 80 candeline. Ottanta anni di successi per lui che è una leggenda vivente dello sport italiano, un fenomeno, un esempio. 
Una volta uscito dall’acqua ha proseguito a vincere anche da dirigente, come Presidente dei biancocelesti. Successivamente ha assunto altri ruoli, tra cui quello di allenatore delle giovanili azzurre e di vice CT dell’amico Fritz Dennerlein. Poi, però, è tornato al suo primo amore: nel club più blasonato d’Italia, dove ancora oggi ricopre il ruolo di vicepresidente. Con la pallanuoto si è conquistato un posto nell’International Swimming Hall of Fame di Fort Lauderdale e meritato il collare d’Oro del CONI, la massima onorificenza sportiva. Ma a 80 anni Pizzo è ancora lì, inaffondabile. Sempre pronto a guadagnare metri sulla vita.

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