A Fiona May la delega per i rapporti con gli atleti. "Giochi a Roma per il futuro dei nostri giovani"
Fiona May debutterà domani a Praga con Roma 2024, partecipando all'Assemblea dei Comitati Olimpici Europei: a lei la delega per le relazioni con gli atleti. Ecco la sua prima intervista.
Per conto del Comitato Roma 2024 seguirà le relazioni con gli atleti a livello internazionale. Come si vede in questo ruolo e quali saranno le sue prime azioni per coinvolgere i campioni di tutto il mondo a sostegno della candidatura di Roma?
"Sapere di entrare a far parte di questa squadra è stato fantastico. Credo che il ruolo che mi è stato dato all’interno del Comitato promotore mi calzi a pennello. Sono nata nel Regno Unito, ho origini giamaicane, sono cittadina italiana e attualmente vivo in questo splendido Paese. In più, ho girato tutto il mondo e conosciuto tantissimi atleti di tutte le nazionalità. Interpreto praticamente il simbolo della multiculturalità e spero di portarla anche all’interno di Roma 2024. Attualmente, grazie all’impegno che ho preso con la Federcalcio, mi occupo dei progetti di integrazione, cercando di favorire la crescita culturale di addetti ai lavori e degli appassionati e lavoro per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della lotta alle discriminazioni. Vorrei portare tutto il mio bagaglio culturale e le mie conoscenze all’interno del team di Roma 2024. Penso che questo Paese e in particolare questa città abbiano bisogno di mostrare al mondo quanto sia diventata multirazziale e quanto la gente sia aperta nei confronti di tematiche come l’immigrazione e la parità di genere. Ne hanno bisogno i giovani e ne hanno bisogno anche gli adulti di dare una scossa alle proprie idee. Per questo credo che lo sport e gli eventi come le Olimpiadi possano fare tanto".
Che significato hanno le Olimpiadi a Roma, quali possono essere la carte vincenti?
"In questo periodo per alcuni credere che Roma ce la possa fare è difficile. Ma è proprio nei momenti di difficoltà che le persone devono cooperare e rimboccarsi le maniche per vincere. Le coppe e le medaglie si vincono solo con il sudore e con l’impegno. Roma è una città splendida che ha tanto da dare. Per questo, per la bellezza che offre ai nostri occhi tutti i giorni, dobbiamo rimetterci in moto e le Olimpiadi e le Paralimpiadi sono un’occasione unica. Sono un’occasione unica per i ragazzi e i bambini di oggi, perché domani potrebbero incontrare i loro atleti preferiti perle strade della loro città. Sono un’occasione unica per gli atleti, perché porterebbero la maglia della propria nazionale a casa loro. Sono un’occasione unica per tutti, perché ne gioverebbe l’intera società".
Lei ha due bimbe piccole, cosa le racconta delle Olimpiadi che ha vissuto e di quelle che potremmo vincere?
"La più grande ha 13 anni e ha iniziato ora a fare atletica. Lei ha letto molto su di me e ogni tanto mi chiede: “Mamma, come è stato fare un’Olimpiade?”. “Come è stato vincere quella gara?”. Si vede che quando me lo chiede le brillano gli occhi e che non vede l’ora di poterla vivere anche lei. Per lei, perché leggo il desiderio nei suoi occhi, e per tutti i giovani atleti come lei voglio le Olimpiadi a Roma".
Che cosa ricorda da atleta delle Olimpiadi nelle quali ha gareggiato?
"Ricordo l’immensità del Villaggio Olimpico e i colori, tanti colori. Ricordo la gioia, ma anche la paura di affrontare una gara. A Seul, nel 1988, ero giovanissima. Ricordo che mi è bastata una stretta di mano da parte di altri campioni e il sorriso degli allenatori per sentirmi parte di questo “Club dei migliori”. È stata questa sensazione a riempirmi di forza e a superare le emozioni per gareggiare. A casa ho un libro, che considero la mia bibbia, “With Winning in Mind” di Lanny Bassham un campione di tiro a segno, medaglia d’oro alle Olimpiadi del ’76. Me lo ha regalato lui di persona e per me è un insieme di propositi per fare sempre meglio e per trovare la forza di centrare ogni obiettivo. Quello che Roma deve fare".
Diana Bianchedi coordinatrice generale, ex schermitrice, lei campionessa del salto in lungo, due atlete nella plancia di comando di Roma 2024. Che valore aggiunto possono portare?
"È arrivato il momento di far percepire anche all’estero il cambiamento dell’Italia. Di far capire che non siamo poi così indietro come pensano alcuni. Credo che scegliere due donne per rappresentare il Comitato promotore dei Giochi del 2024 sia una scelta vincente e spero che la percentuale femminile sia sempre maggiore, sia tra le sportive, sia tra le vincitrici".