24/03/2005
La lotta al doping si combatte con i fatti e non con le difese d’ufficio. All’avvocato Campana voglio solo ricordare che martedì scorso lui per primo ha parlato di “incidente di percorso”, dimostrando – credo – di conoscere bene le conseguenze comunicazionali e di immagine dei fatti. Tanto è vero che un anno fa lo stesso Presidente dell’AIC dichiarava: “L’AIC comunque non sta con le mani in mano, infatti abbiamo subito dato la nostra adesione ai controlli incrociati su sangue e urine”.
Io non ho giudicato nessuno; non l’ho fatto con i due giocatori, da me conosciuti come atleti corretti, e non lo faccio oggi con l’avvocato Campana: ho soltanto sottolineato – e lo ribadisco adesso – la spiacevolezza, sotto il profilo morale, di un comportamento, perfettamente legittimo sul piano regolamentare, ma dannoso per le ricadute sull’opinione pubblica, che sicuramente rimane sconcertata di fronte alle parole di chi più volte ha sbandierato la funzione trainante di questo sistema di controlli e oggi perde di vista il valore morale di certi comportamenti.