Un bel problema pechinese: chi parla sportivo?
Non é facile per i non cinesi imparare il cinese.
Un po’ meno difficile pare sia per i cinesi imparare le lingue straniere. Ma quanto é difficile per chi é cinese e deve imparare una lingua straniera imparare a conoscere anche lo sport?
Il quesito nasce da un’inchiesta pubblicata dal quotidiano Guangming (La chiarezza) secondo la quale in vista dei Giochi di Pechino 2008 tra i problemi da avviare a soluzione c’é anche quello degli interpreti. Li si vorrebbe giovani e si é scoperto che in età tra i 26 ed i 40 anni sono il 68% di quelli che già praticano la professione. Li si vorrebbe di buona cultura e sono il 61% quelli che ne hanno a livello universitario. Li si vorrebbe sufficientemente esperti di sport e qui il problema si fa serio: solo l’1,29% ha basi che coprono le esigenze di linguaggio tecnico. In materia finanziaria, elettronica e politica c’é possibilità di scelta a buon livello, con i settori del tessile, dell’aeronautica, dell’aerospaziale e dell’agricoltura é possibile cavarsela, con lo sport é quasi tutto da fare.
S’é calcolato che di interpreti per i Giochi ne serviranno almeno 10.000, con un budget di speso previsto per le loro prestazioni di 70 milioni di yuans. Quindi é momento di full immersion per molti.
La classifica di conoscenza delle lingue straniere vede al primo posto, con netto vantaggio, l’inglese. Sul podio ci sono poi il giapponese ed il coreano. Più staccate, nell’ordine, francese, tedesco e russo. Italiano e spagnolo vengono inserite nell’inchiesta nel gruppo staccatissimo delle piccole lingue.