Tra alberi e salamandre: “naturalmente” Pechino 2008
Hein Verbruggen, presidente della Commissione di coordinamento del CIO, al termine della visita “ispettiva” fatta in questi giorni, lo ha detto senza mezzi termini: “Quello dell’inquinamento a Pechino é un problema ancora irrisolto. Gli organizzatori hanno investito un mucchio di denaro, altro faranno nel tempo che manca, ma al momento possiamo solo sperare che quando sarà il momento l’aria per gli atleti e per tutti gli spettatori sia più respirabile”.
BOCOG sta facendo davvero di tutto. Proprio oggi – e forse non a caso – ha infatti reso note due sue nuove iniziative.I vincitori di un concorso di China Mobile, insigniti del titolo di “Famiglia Olimpica” ed invitati nella Capitale a visitare gli impianti, vedono infatti nel loro tour inserita una sosta al Parco Yuyuantan, dove si dà loro modo di piantare un albero. Possono scegliere come farlo ed il tipo di pianta. A veder le fotografie sembra però che siano più privilegiate quelle con fiori che con verdi fronde.
Nei fiumi Huaishahe e Huaijiuhe – che a suo tempo furono scartati come possibili sedi di gare di triathlon e di nuoto, lasciando ad Huairou, la zona in cui scorrono. la possibilità di essere rispettata come riserva naturale – sono state liberate 200 salamandre giganti, una specie in via di estinzione. E per monitorare il loro comportamento si é anche provveduto ad inserire nel loro corpo dei microprocessori. Un piccolo compromesso tra natura e tecnologia e la certezza che le prime duecento medaglie dei Giochi c’é già chi le ha vinte.