Perché le medaglie di Pechino saranno “pezzi unici”
Una medaglia vinta ai Giochi Olimpici – soprattutto per chi la conquista – é sempre un pezzo unico. Il BOCOG, però, cerca garbatamente di evidenziare come quelle cinesi lo saranno se possibile ancora di più. Le disposizioni del CIO erano ferree e l’aver ottenuto di incastonare all’oro, all’argento e al bronzo un pezzo di giada era già di per sé un salto verso l’originalità. Il Comitato Organizzatore fa però notare che la giada per sua stessa natura é un minerale mai uguale a sé stesso anche se estratto dalla stessa roccia e tagliato alla stessa maniera. “Come l’impronta dei polpastrelli delle dita di una mano – si fa la metafora – la medaglia al collo di un atleta sarà soltanto sua, diversa da quello di un altro. Nell’anima della medaglia e non solo perché vi sarà inciso anche il nome del vincitore e la gara nella quale é stata conquistata”.
Nel nome della sicurezza Pechino si allea con i servizi stranieri
“Chiediamo a tutti i Paesi e alle loro organizzazioni di contribuire alla sicurezza olimpica” ha dichiarato Liu Shaowu, capo del Dipartimento per la sicurezza del BOCOG al quotidiano China Daily. Ma non solo a parole. Infrangendo un muro di inaccesibilità, infatti, i membri dei servizi di sicurezza degli altri Paesi che lo chiederanno potranno nei prossimi mesi fare sopralluoghi sui siti olimpici (villaggio, campi di gara e di allenamento). Un primo seminario – a porte chiuse naturalmente, perché certe cose per essere ben fatte hanno bisogno di riservatezza – sarà organizzato nel mese di aprile e sono stati invitati a parteciparvi 70 esperti stranieri ricchi di competenze specifiche. BOCOG metterà in campo da parte sua 80mila tra funzionari e volontari.