Atleti britannici dovranno saper cantare “God save the Queen”
Non basteranno il passaporto e gli ottimi risultati, gli atleti britannici dovranno conoscere l'inno God Save the Queen per cantarlo all’occorrenza ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Lo ha affermato Charles van Commenee, tecnico della nazionale di atletica del Regno Unito. ''Conoscono le parole. O le impareranno'', ha detto il tecnico che è di nazionalità olandese. “Se non lo faranno, qualcuno creerà un caso”, ha aggiunto alla durante una intervista alla Bbc. L'argomento ha una rilevanza particolare per la nazionale di atletica leggera che comprende diversi atleti naturalizzati. Spiccano la triplista Yamile Aldana, di origine cubana, oltre ad altri atleti nati negli Stati Uniti. Proprio l’ostacolista l’americana, Tiffany Porter, e' stata scelta come capitana per gli ultimi Mondiali indoor: nessun problema, se l'atleta non si fosse rifiutata di affrontare il 'test' dell'inno durante una conferenza stampa. “Conosco tutto God save the Queen”, ha affermato la Porter, che sin da bambina possiede il passaporto inglese. Il suo rifiuto, ha poi spiegato, era legato esclusivamente alle proprie scarse doti canore. Il suo no, però, ha innescato la polemica. Ed ecco come pensa di risolvere il problema il tecnico della squadra di atletica: “Non farò eseguire una prova a ogni atleta –ha detto van Commenee-. Io ho 90 atleti, diciamo che esaminerò quelli che saranno sotto i riflettori...”. Per gli stonati si consigliano lezioni di canto.