Anche Nicola Maggio, dopo la Procura Generale dello Sport, ricorre contro la decisione della Corte Federale di Appello FIDAL
Il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un ricorso presentato da Nicola Maggio avverso la decisione della corte Federale di Appello della FIDAL del 7 aprile 2017, con la quale, in parziale riforma di quanto disposto in primo grado innanzi al Tribunale Federale FIDAL, è stata irrogata, a carico dell'incolpato, sig. Maggio, la sanzione della squalifica pari a mesi 10 (in luogo dei 18 mesi irrogati dal Tribunale Federale), per la violazione degli artt. 1, 6, comma 1, 7, comma 3, e 8 dello Statuto Federale, nonché degli artt. 1, commi 1, 10 e 13, e 2, commi 1, 2 e 3, del Regolamento di Giustizia, per avere lo stesso sig. Maggio asseritamente compiuto telefonate finalizzate all'alterazione di due gare internazionali di marcia (sanzione ridotta per l'attribuzione di un solo illecito, riferito alla prima telefonata).
Il ricorrente chiede al Collegio di Garanzia, previa acquisizione dei fascicoli processuali di entrambi i gradi di giudizio endofederali e previo riesame delle memorie di difesa Maggio e delle dichiarazioni testimoniali assunte, in riforma della decisione impugnata, di voler prosciogliere lo stesso ricorrente da tutte le accuse e di far decadere ogni incolpazione a suo carico.
Si rammenta che, in data 3 maggio, la Procura Generale dello Sport ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia avverso la medesima decisione, chiedendo, di converso, di disporre che l'incolpato, Nicola Maggio, venga squalificato per mesi 18, anziché per mesi 10, così ripristinando la sentenza di primo grado.