Restrizioni verticali e ruolo dell'esclusiva: i diritti audiovisivi del calcio tra efficienza economica e benessere sociale di Augusto Preta

rivistadiritto1I contenuti sportivi rappresentano una componente fondamentale della programmazione televisiva, sia in chiaro che a pagamento. La disponibilità di tali contenuti arricchisce infatti l’offerta editoriale, rendendola maggiormente attraente tanto agli abbonati delle televisioni pay, quanto agli inserzionisti pubblicitari sia di contesti free-to-air che pay. La commercializzazione dei diritti audiovisivi si inserisce al contempo all’interno dell’ecosistema complesso e articolato rappresentato dall’industria del calcio e ne rappresenta una fondamentale fonte di ricavi.

Nell’ultimo decennio, in Italia, si è assistito a un progressivo deterioramento finanziario di tale settore che ne ha compromesso la competitività in Europa: una crisi aggravata dall’esistenza di un circolo vizioso, all’interno del quale ciascun elemento di criticità risulta inoltre essere collegato da uno stretto legame di dipendenza alle altre componenti, per cui un intervento volto ad accrescere l’efficienza del settore potrà produrre effetti significativi e radicali solo se messo in relazione con gli altri.

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