Atleti nel mondo del lavoro, arriva "La Nuova Stagione". Malagò: orgogliosi e grati al Ministro Poletti
È stato presentato oggi - nella rinnovata Aula Magna della Acqua Acetosa - il progetto "La Nuova Stagione", sviluppato dal CONI e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l'inserimento degli atleti nel mondo del lavoro al termine dell'attività sportiva. La convenzione, finanziata con risorse economiche (5 milioni e 143 mila euro) messe a disposizione dal Ministero nell'ambito del Programma Operativo Nazionale "SPAO", Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione, è quindi finalizzata a creare, attivare e promuovere adeguati percorsi professionali in grado di cogliere le nuove sfide nel mondo del lavoro per i campioni che lasciano la fase agonistica per aprire un nuovo capitolo della loro vita.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il Presidente Giovanni Malagò, il il Ministro Giuliano Poletti, l'olimpionica della vela, Alessandra Sensini, e l'ambasciatore dell'Italia Team in vista di Rio 2016, Andrea Lucchetta. Presenti - tra gli altri - il campione olimpico di taekwondo a Londra 2012, Carlo Molfetta, il suo collega Leonardo Basile, l'ex nuotatrice Cristina Chiuso, la nazionale di rugby e una delegazione della rappresentativa azzurra di pallamano, oltre al Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, al Vice Segretario Generale e Responsabile della Preparazione Olimpica, Carlo Mornati, all'Amministratore Delegato di Coni Servizi, Alberto Miglietta, ai Presidenti federali Abbagnale (Canottaggio), Alfio Giomi (Atletica), Magri (Pallavolo), Rizzoli (Bocce), Di Rocco (Ciclismo), Purromuto (Pallamano), Sciannimanico (Tennistavolo), al Presidente della Federscacchi Pagnoncelli, al Presidente del CONI Lazio, Riccardo Viola e altre rappresentanze istituzionali e territoriali.
Malagò ha aperto la giornata con il suo saluto introduttivo. "Complimenti per la nuova veste della Acqua Acetosa, un grazie a chi ha lavorato affinché diventasse così bella e a chi ci lavora quotidianamente. Questo è momento epocale, un accordo straordinario. Voglio ringraziare il Ministro Poletti per questa svolta. La sua esperienza da sportivo nel mondo della pallamano lo ha reso sensibile alle istanze del nostro mondo. Viviamo l'ingresso degli atleti nel mondo del lavoro come un grande problema, così come quello dell'inserimento delle donne nel nostro ambito. Penso che dietro ci debba essere merito, per coronare il percorso sportivo, per lavorare e dare seguito a quel che si è fatto agonisticamente. Ci mettiamo in condizione di preparare dei ragazzi e delle ragazze a essere protagonisti nel mondo dello sport del domani. Questo progetto ci rende orgogliosi, ora non ci sono più alibi. Ci si deve sacrificare per prepararsi, con abnegazione e passione. Penso a Peppe Abbagnale, che ha costruito la sua vita su questi ideali. E oggi raccoglie i frutti. Utilizzeremo tutte le risorse, i 5 milioni saranno propedeutici per ulteriori iniziative in questa direzione. Un ultimo pensiero a Ondine Valla, a 80 anni dal suo trionfo olimpico e a 10 dalla scomparsa e a Pietro Mennea, che mentre trionfava in pista preparava la double career".
Il Ministro Poletti ha amplificato il concetto. "Frequentavo questo posto tanti anni fa e ora ha cambiato volto. Complimenti. Lo sport è una cosa meravigliosa, aiuta a costruire una persona. Ti dà tanto ma ti toglie anche molto, soprattutto quando si è giovani. Perché ti sottrae tempo ed energie e a volte la possibilità di proseguire con efficacia un percorso didattico. Oggi proponiamo una opportunità, tutti devono avere la possibilità di coltivare una speranza di occupazione. Perché c'è bisogno di inclusione, evitando che la società sia frammentata. Il progetto 'La Nuova Stagione' lavora in questa direzione. Poter dire oggi che il Ministero non è solo burocrazia, così come il CONI, che da statuto non deve perseguire questa finalità, ma ci mette impegno e volontà, è importante. Lo sport è impegno individuale in un contesto. Trasferire questo concetto, traslarlo nel mondo del lavoro è fondamentale. Bisogna saper operare per creare i presupposti in questo senso, il saper fare squadra e saper stare in un contesto. Cercheremo di sfruttare al massimo i 5 milioni stanziati per raggiungere l'obiettivo. È un investimento nel tempo, ci metteremo tutte le nostre capacità organizzative e tecniche per il bene del nostro Paese".
Alessandra Sensini ha raccontanto la sua esperienza. "Ho fatto la atleta per 30 anni e partecipato a 6 edizioni dei Giochi Olimpici. Dopo i 30 anni ho iniziato a pensare al futuro, ed è un tarlo che rischia di destabilizzarti. Nel 2004 avevo pensato di smettere, frequentando un corso di management che mi ha aiutato a riprendere la preparazione per Pechino. Ho fatto tanto nel frattempo, senza mai riposare, cogliendo tante opportunità e maturando esperienza. Oggi sono nella Giunta del CONI e nella commissione atleti dei COE, oltre a essere Vicepresidente Federale e responsabile dell'attività giovanile. Per arrivarci ho sfruttato tutte le porte che mi si aprivano. Bisogna impegnarsi tanto perché dopo la carriera inizia la gara più importante, che consiste nello sfruttare il bagaglio che abbiamo e trasformarlo nel nostro futuro". Alessandra Sensini è anche nella rosa dei candidati che aspirano a diventare membro CIO in quota atleti.
Andrea Lucchetta si è unito al pensiero della Sensini. "Questo è un percorso meraviglioso. Non bisogna rimanere fermi, è necessario sempre studiare e aggiornarsi. Un atleta ha bisogno di orientarsi, di capire. Ho sempre finalizzato tutto alla comprensione del prodotto che andavo a pubblicizzare. Oggi esistono progetti come questo che è una guida illuminante. Dico di credere nelle sfide. Dobbiamo far sognare i bambini e far coltivare loro il sogno di credere nella affermazione sportiva e anche in quella che va oltre il successo agonistico".
Cristina Chiuso ha invece spiegato la sua "esperienza drammatica nel mondo del lavoro. Mi sono laureata nel 2004 e ho fatto anche i master ma ho capito che della mia esperienza non convenzionale le aziende non sapevano cosa farsene. Perché non avevo gavetta alle spalle. Ho smesso di nuotare a 35 anni e mi hanno chiesto se volevo figli. Ho smesso di mandare curriculum. Ormai è una sfida ma progetti come questi sono fondamentali per aiutare gli atleti, per dare loro strumenti destinati a far affrontare loro il mondo del lavoro. Non basta essere ex atleti ma occorre una preparazione".
La conferenza è stata chiusa dalle Nazionali di pallamano, Monica Prustner,32 anni, capitano della nazionale gioca in porta e Cristina Gheorghe, origine rumena, 30 anni terzino destro azzurra. "Siamo ancora in attività e ringraziamo per questa possibilità. È un progetto bellissimo perché sappiamo quanto conti avere un futuro".
Il CONI avrà il compito di gestire il progetto, organizzando percorsi di formazione specialistica mirata all'inserimento professionale e individuando, in collaborazione con i servizi competenti del lavoro, le imprese presso le quali gli atleti selezionati svolgeranno un tirocinio formativo. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali avrà invece il compito di monitorare l'andamento del progetto, verificandone la coerenza con gli obiettivi prefissati.