Mondiali di Budapest: Martinenghi non scende dal podio è secondo nei 50 rana
Nicolò Martinenghi si conferma da podio mondiale anche nei 50 rana per un argento che sa di consacrazione, dopo il successo nei 100, ottenuto col record italiano di 58"26. Ai Mondiali di nuoto di Budapest il 22enne di Varese tocca in 26"48, tre centesimi di troppo rispetto all'americano Nic Fink, già terzo nei 100. Chiude il podio l'altro statunitense Michael Andrew in 26"72. Per Nicolò, che nei 50 aveva già conquistato alla Duna Arena il bronzo europeo nella primavera del 2021, è l'ennesima dimostrazione del cambio di passo avvenuto dopo i bronzi olimpici nei 100 individuali e nella staffetta mista con i podi iridati che seguono quelli in vasca corta dell'autunno scorso: il bronzo europeo e l'argento mondiale nei 50, l'oro europeo e l'argento mondiale nei 100.
Ottimo quinto posto per lo sfrontato debuttante Simone Cerasuolo, peraltro in dubbio fino alla vigilia del mondiale che ha raggiunto successivamente il gruppo italiano perché colpito dal covid. Il diciannovenne imolese chiude in 26"98.
L'Italia scende dal podio mondiale dopo aver vinto le ultimi due edizioni negli 800 sl. Il più dispiaciuto è il primatista europeo Gregorio Paltrinieri, campione mondiale uscente col record europeo di 7'39"27 nuotato a Gwangju 2019, argento a Kazan 2015 e bronzo a Budapest 2017, nonché argento olimpico ed europeo. Il ventottenne carpigiano si piazza quarto in 7'41"19, pagando il rush finale da 28"10. Il campione olimpico statunitense Bobby Finke vince col record americano di 7'39"36 e chiusura da 25"93 (!); al secondo posto s'inserisce il tedesco Florian Wellbrock - campione olimpico della 10 km e bronzo nei 1500 che sta esplorando gli 800 dopo il bronzo degli europei di Glasgow nel 2018 - in 7'39"63
Si è classificata al quinto posto la staffetta 4x100 mista mista. Il quartetto composto da Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Elena Di Liddo e Silvia Di Pietro ha completato la propria prova in 3'41"67, subendo nel finale la rimonta da parte delle altre nazioni. L'oro è andato agli Stati Uniti davanti a Australia e Olanda.