Malagò: 4ª Olimpiade migliore di sempre all'estero. Mornati: 51 finalisti sinonimo di competitività
Un'Italia da applaudire. Incoronata dai numeri e premiata dai riscontri statistici, che proiettano l'immagine di un movimento in crescita: il consuntivo sintetico dei Giochi Olimpici di PyeongChang2018 sorride agli azzurri. La soddisfazione traspare evidente dalla disamina articolata e orgogliosa del Presidente del CONI, Giovanni Malagò. "E’ stata un’Olimpiade in cui ne abbiamo visto molte cose particolari, basta vedere quello che è successo con la Ledecka. Una favola che accresce questo meraviglioso mondo. Sono stati Giochi complicati, perché fino a un mese fa si parlava qausi esclusivamente di ragioni di sicurezza legate all’evento, invece è successo il miracolo, perché oggi i ragionamenti vertono solo in chiave positiva grazie alla magìa della manifestazione e del significato che da sempre la caratterizza. C’erano tante aspettative, avevamo una squadra forte ma ogni volta ti devi rimettere in discussione. Si può essere il miglior Presidente del CONI per quanto riguarda le attività intraprese e sviluppate in ogni ambito, poi però se non vinci ai Giochi viene capovolto ogni giudizio. Lo sapevo, ma nonostante questo ho detto che mi aspettavo di andare in doppia cifra e peccato che ci fosse qualcuno che andasse contro, non tifando per il nostro Paese. Niente è scontato e nessuna medaglia era sicura a prescindere, per questo si può anche fallire. Oggi pensavo ad esempio potesse essere una bella giornata e invece sono rimasto amareggiato da due risultati: penso alla gara di Fischnaller nello snowboard e alle anomalie sia del calendario sia della dinamica della gara e delle piste, e poi penso a Francesca Lollobrigida e mi dispiace da morire anche per lei, anche se sono convinto che il futuro sarà suo. Sono diventato Presidente nel 2013 e un anno dopo siamo andati a Sochi. Dobbiamo confrontarci con termini di paragoni moderni. Abbiamo incrementato del 25% il numero di medaglie rispetto al 2014 e del 100% rispetto a Vancouver. Siamo tra i primi 6 Paesi che hanno avuto il maggior incremento in percentuale di medaglie rispetto a Sochi, dopo Corea +87,5%, Giappone +50%, Germania +47,37%, Norvegia +46,15% e Svizzera +36,36%, vincendone 3 d’oro.
Questa di PyeongChang è la quinta Olimpiade di sempre per l’Italia. Dopo Lillehammer, Albertville, Salt Lake City e Torino, la quarta di sempre all’estero. Per capire l’importanza del risultato otttenuto, basta guardare a Rio 2016, che è stata considerata una grande Olimpiade ed era la sesta della storia italiana agli Estivi. Questi sono i nostri benchmark. Tra 4 anni a Pechino, non so chi ci sarà al nostro posto, dovremmo partire da questi numeri e fare meglio, toccando almeno 13 medaglie. Non abbiamo mai avuto medagliati così giovani negli ultimi 30 anni (26,30 anni) e permettetemi di dire di sempre visto che per avere una media età statisticamente valida bisogna prendere come riferimento almeno un’edizione con dieci medagliati. E’ anche la prima volta nella storia che gli ori sono tutti femminili. E’ vero è stata un’Olimpiade al femminile, però bisogna anche notare che l’età media delle atlete donne a questa edizione è stata la più alta degli ultimi 30 anni, mentre quella degli uomini è stata la più bassa degli ultimi 15 anni. Probabilmente a livello maschile siamo in una fase di ricambio generazionale di cui beneficeremo nelle prossime edizioni, penso ad esempio agli slittinisti. Arianna Fontana è stata il primo oro italiano nello short track donne e anche il primo oro individuale in assoluto nello short track azzurro, Michela Moioli è stata il primo oro in assoluto nello snowboard italiano e Sofia Goggia la prima azzurra di sempre a trionfare nella discesa libera. Complimenti alla Lombardia: mai aveva vinto tre ori in una stessa edizione. E ora con questi tre successi sale al secondo posto assoluto come numero di medaglie d’oro (10) alle spalle della Provincia di Bolzano (14) che come sapete in Italia è equiparata a Regione.
Ringrazio tutti perché è stata una bellissima avventura, dai media a Eurosport, ringrazio Diego Nepi e il suo staff per il lavoro svolto: Casa Italia è stata considerata da subito la migliore hospitality house. Ringrazio le Federazioni, il CIO, i partner: non abbiamo tradito la fiducia che ci è stata data. Ringrazio Carlo Mornati e il suo team: sono solo alla terza esperienza di Olimpiadi da Presidente ma ho solo sentito ringraziamenti per come è stata messa la delegazione nelle condizioni di fare e dare il massimo. Ringrazio anche Danilo di Tommaso perché è un libro vivente e ai Giochi dà il meglio. In assoluto per il futuro - in vista di Pechino - dobbiamo migliorare sicuramente e poi dobbiamo trovare il modo di investire nelle nuove discipline, perché fanno parte del programma olimpico e vanno valorizzate. Da Sochi a oggi siamo passati da 20 a 21 Paesi che hanno vinto l’oro, mentre 30 sono state le Nazioni andate a podio contro i 26 del 2014. C’è da colmare il gap a livello scolastico: abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi cinque anni, ma è talmente tanto il divario con gli altri paesi che non so quanti anni ci vorranno per colmarlo se non diamo un'accelerata. Il nuovo Governo dovrà dare un'accelerata mostruosa: quello che riusciamo a fare è merito delle Associazioni Sportive e del loro impegno. Sono soddisfatto dei lavori del CIO ma non voglio di candidatura. Faccio mio l’appello della grande Arianna Fontana per l’invito al voto: mi dispiace che non sia potuta spostare la domenica di campionato di calcio, cosa che sarebbe stato necessario fare per tutte le altre discipline. La nostra portabandiera domani sarà Carolina Kostner. Abbiamo offerto una grande immagine di prestigio e di credibilità. Di stile. Il mio voto è 7: ricorderò per sempre la medaglia d’oro di Arianna perché è stata la mia prima invernale. E’ nel pantheon dello sport, non solo dello short track. Le dirò grazie per sempre. Questi Giochi sono stati una bella storia”.
Il Capomissione della spedizione italiana, Vice Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati ha amplificato i concetti: “Siamo venuti con una squadra numericamente importante con 122 atleti al seguito: 13 medagliati, 51 finalisti e 23 atleti del club olimpico tra i primi 4. Abbiamo vinto medaglie in 6 discipline, non siamo mai andati meglio. Abbiamo davanti Nazioni che sono mostri sacri. Per quanto riguarda i riferimenti statistici voglio ricordare che l'Italia - nella storia - ha vinto 5 medaglie di media nei Giochi Invernali, quindi il risultato acquisisce ancora più valore. E’ stata la prima vera Olimpiade pianificata per tutti i 4 anni. Voglio ringraziare le Federazioni, è stato molto facile interloquire con Presidenti che vengono dal campo e con Segretari che hanno un passato importante come Sanfratello e chi viene dal settore tecnico come la Piroia. C’è stato un ricambio generazionale importante, penso allo slittino, che ha perso la medaglia per 2 millesimi. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti e anche di quelli che sono passati sotto traccia: come ad esempio il curling, che è stata una scommessa vinta, abbiamo battuto gli Stati Uniti campioni olimpici. Ringrazio tutti gli atleti perché sono stati eccezionali, mi dispiace per Roland Fischnaller perché meritava una medaglia. Ringrazio Anna Riccardi, Giampiero Pastore, Danilo di Tommaso e Diego Nepi per il lavoro svolto e l'impegno profuso”.