Il Presidente Malagò al convegno 'Atleti nello sport tra FSN e DSA: la peculiarità della figura femminile'
Si è tenuto quest’oggi, nel Salone d’Onore del CONI il convegno dal titolo “Atleti nello sport tra FSN e DSA: la peculiarità della figura femminile” organizzato in collaborazione con il Comune di Trieste e con il patrocinio di ANCI. In introduzione al convegno, l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Trieste e consigliere nazionale CONI, Francesca De Santis ha sottolineato che “l’evento di oggi si inserisce all’interno di un ciclo di conferenze che il Comune di Trieste ha ideato nel mese di settembre per promuovere le pari opportunità in tutti i settori della vita sociale”. Il vicepresidente di ANCI, Roberto Pella, collegato da remoto, ha evidenziato “l’importanza della stretta collaborazione tra i Comuni e il CONI che si concretizzerà in un apposito protocollo”.
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, confermando la valenza del concetto espresso dal Roberto Pella, ha poi sottolineato con orgoglio i contenuti dell’iniziativa. “C’è ancora tanto da fare ma il percorso intrapreso in questa direzione, in particolare dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano, è oggettivamente sotto gli occhi di tutti. Penso che ci saranno sempre più donne protagoniste e sono felice di questo percorso di crescita e di formazione, c’è una classe dirigente che giustamente spinge e incalza. Nessuno può sottrarsi alle dinamiche elettorali ma è importante che si possano candidare le persone nello stesso identico modo. C’è anche una legge dello stato che tra l’altro prevede che ci sarà un fortissimo rinnovamento ai vertici: io credo che questa sia un’ulteriore opportunità. Continuiamo a parlarne tutti con cognizione di causa: media, stakeholder, attori, dirigenti. Arriveremo a toglierci ulteriori soddisfazioni”.
Moderati magistralmente da Diana Bianchedi, Project Manager di Milano Cortina 2026, le relatrici e i relatori hanno affrontato la discussione aggiungere un mattoncino alla costruzione che porterà a quella ambita parità tra uomo e donna. Le relatrici hanno sottolineato come l’impegno di una sportiva non si esaurisca nella prestazione atletica (Antonella Del Core, giunta CONI), che l’impegno richiesto come figura tecnica sia spesso totalizzante (Giulia Quintavalle, consiglio nazionale CONI) e che il mondo dello sport ha iniziato ad intraprendere un percorso di pari opportunità ma che è possibile un continuo miglioramento, in particolare si necessiterebbe una moral suasion nei confronti dei media che dovrebbero dedicare più tempo e spazio alle competizioni femminili (Elena Pantaleo, consiglio nazionale CONI). I relatori hanno portato i reciproci esempi di come viene gestita la “questione femminile” all’interno delle rispettive Discipline sportive associate: per l’arrampicata sportiva (Davide Battistella) la componente tecnica prevalente rende la pratica sportiva agevole per le donne e di conseguenza il loro impegno dirigenziale, mentre nella dama (Carlo Bordini) l’investimento nell’organizzazione di competizioni femminili ha portato alla creazione di un gruppo sportivo femminile competitivo.
Nella splendida cornice del Teatro Verdi di Trieste si è invece tenuto - a distanza di poche ore - il convegno dal titolo “Management nello sport, dirigenza femminile nel mondo CONI: da difficoltà a opportunità” organizzato dal CONI in collaborazione con il Comune di Trieste con il patrocinio di ANCI, FIGC, FID e Panathlon. In introduzione al convegno, l’assessore alle pari opportunità del Comune di Trieste, Francesca De Santis ha sottolineato che “l’evento di oggi si inserisce all’interno di un ciclo di conferenze che il Comune di Trieste ha ideato nel mese di settembre per promuovere le pari opportunità in tutti i settori della vita sociale”, secondo step del primo evento organizzato nella sala d’onore del CONI, martedì scorso.
Le relatrici e i relatori hanno affrontato la discussione chiamata a fornire un contributo per aggiungere un mattoncino alla costruzione che porterà a quella ambita parità, nell’ambito della dirigenza sportiva, tra uomo e donna.
Claudia Giordani, vicepresidente CONI, ha snocciolato alcuni numeri della presenza femminile nella dirigenza sportiva: 12,8% della dirigenza federale, poco più del 15% per ciò che attiene la dirigenza nelle società del mondo sportivo dilettantistico. Numeri che impongono una riflessione. Ma grazie alle norme volute dal CONI, nei consigli federali di FSN, DSA e EPS si è passati da 50 a 120 consiglieri donna.
Per Antonella Granata, Presidente FIGS, “le quote rosa stanno aiutando il processo di cambiamento per l'aumento della presenza femminile nei board dirigenziali ma è anche fondamentale investire nella capacità delle persone, di qualsiasi genere, di eccellere, che è fondamentale nello sport come nella vita, per la normalizzazione della presenza femminile”.
Emma De Simone, delegata FIM-FVG, ha spiegato, portando degli esempi regionali e nazionali, che la motonautica, a discapito di quanto si possa pensare, è una disciplina dove non vi sono disuguaglianze di genere in quanto si è "tutti nella stessa barca".
Secondo, Cristiana Capotondi, capodelegazione Nazionale femminile FIGC, il percorso federale verso la parità di genere sta portando ad un risultato straordinario per la FIGC: infatti, nella prossima stagione sportiva il professionismo entrerà in vigore anche per le calciatrici. Il calcio femminile è un movimento che nasce dal basso ed è costruito dalla volontà e dalla tenacia delle appassionate e atlete che superano anche gli stereotipi. La componente femminile è all'interno di una fase di miglioramento dove le difficoltà dell'essere donna ha portato a grandi risultati.
Per la Federazione Italiana Dama, Carlo Bordini, ha spiegato il processo federale di investimento nella componente federale femminile che sta portando soddisfazioni sia sul lato sportivo che dirigenziale.