Lo sport abbraccia Mario Pescante. I ringraziamenti di Bach e Malagò: un esempio per il movimento olimpico
Una serata di emozioni e di ricordi. Di sport, declinato nella sua accezione più nobile e autentica, intrecciato a 5 cerchi di storia e di tradizione. E' stata la notte di Mario Pescante, che ha salutato il raggiungimento dei suoi primi 80 anni e il termine del mandato da membro CIO (da gennaio assumerà la carica onoraria) con una festa che ha visto protagonisti i vertici del movimento agonistico internazionale e italiano, i campioni di ieri e di oggi, i dirigenti, i tecnici, gli amici di sempre (Foto Mezzelani-GMT). Circa 300 invitati per celebrare un uomo che ha attraversato i decenni nel segno della passione per il mondo di cui ha saputo essere orgoglioso alfiere, veicolandone il messaggio negli angoli più reconditi e difficili e insieme nelle stanze più importanti e blasonate sempre con la stessa, caparbia e capace azione.
A rendergli omaggio, tra gli altri, una nutrita delegazione del Comitato Olimpico Internazionale, di cui Pescante è stato anche Vice Presidente vicario fino al 2012, guidata dal Presidente CIO, Thomas Bach, e dal Presidente onorario Jacques Rogge, il numero uno dell’Associazione dei comitati olimpici nazionali (Anoc), lo sceicco Fahad Al-Sabah, il CONI di oggi e di ieri, da Malagò a Petrucci e a Carraro, il Cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, i sindaci di Milano e Cortina, Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina, Gianni Letta, il Direttore Generale della Ryder Cup Roma 2022, Gianpaolo Montali, il Presidente del Credito Sportivo, Andrea Abodi, Presidenti Federali e molti olimpionici e atleti di spicco del passato, tra cui l’attuale Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati, Juri Chechi, Carlo Molfetta, Diana Bianchedi e Antonio Rossi, oltre a dirigenti e politici. Durante i 25 anni di mandato al Cio, Pescante si è distinto anche per la sua attività nell’Osservatorio permanente presso le Nazioni Unite, raccogliendo importanti successi diplomatici sul fronte delle crisi mondiali, da ultima la storica pace tra le due Coree in occasione delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018. Dopo i saluti di rito, la cena di gala con i tavoli che non potevano non prendere il nome delle edizioni dei Giochi Olimpici, dal 1896 al 2016.
Nel cuore dello Stadio Olimpico, lì dove si respira ancora e per sempre il significato sacro dei Giochi, è stato riavvolto il nastro di una carriera infinita e costellata di amarcord, mai malinconici, sicuramente speciali. “Questa è la mia festa - ha confidato Pescante - è una bella giornata, ci sono tanti amici che hanno fatto molta strada assieme a me. Atleti, dirigenti, amici. Penso che non sono arrivato all’epilogo della mia storia ma credo sia un bel traguardo. Sono contento e devo dire che mi viene quasi la voglia di ricominciare”.
Quindi il saluto delle autorità, aperto dal messaggio di affetto firmato da Giovanni Malagò: “A Buenos Aires ho ricevuto il testimone di Mario, lui ha fatto la storia. È un faro per noi e per lo sport italiano a livello mondiale. È anche grazie all’operato di dirigenti come lui che l’Italia è un’eccellenza e un modello unico nel mondo. L’ho sempre considerato un fratello maggiore e ammirato per la credibilità di cui gode e di cui ha goduto”.
Articolato e pieno di aneddoti e citazioni il panegirico di Gianni Letta: "Mario incarna i valori della stessa nostra terra. Ha saputo intrecciare i valori della città di Avezzano con quelli dello sport, ha vissuto sempre con passione, rispetto e coraggio. È un uomo di pace e gli è stato riconosciuto in modo unanime nel mondo, anche come rappresentante del CIO in seno all’Onu con le sue battaglie per promuovere la pace nel mondo. Da commissario di Torino 2006 ha permesso all’Italia di rispettare l'impegno preso per i Giochi, riuscendo in un miracolo e confezionando un grande capolavoro organizzativo. Ha sempre operato nel rispetto dell’autonomia dello sport dalla politica. Principio che rivendichiamo, mai devono esserci condizionamenti dalla politica. Un concetto da tenere a mente sempre, ieri, oggi e domani”.
Significativo anche il pensiero del Cardinal Ravasi: "La religione spesso si intreccia con il gioco, ci sono molti punti di contatto. Tutti i risultati si ottengono con l’ascesi che significa allenare con determinazione e talento. Mario è stato un esempio eccezionale per lo sport, ci ha messo passione e tanta capacità e sono convinto he il suo 'volo' non si esaurirà qui”.
Infine Thomas Bach, numero uno del Comitato Olimpico Internazionale, che ha dedicato un pensiero sincero e a tratti commosso all'amico Pescante: "Mario ha dato e continua a dare un contributo eccezionale al movimento olimpico. Ha un grande cuore e valori incrollabili. Ha dato grande sostanza a degli ideali olimpici come amicizia, lealtà, pace e fratellanza. Per la tempra e l’entusiasmo sembra ancora un giovane. Ci siamo sempre confrontati, a volte anche posizioni diverse ma lui sempre leale e mi ha sempre sostenuto, anche quando sono stato eletto alla Presidenza del CIO. Ha fatto cose eccezionali all’ONU, ha parlato in tante lingue ma soprattutto con il cuore ed è ciò che ha fatto la differenza. Tanti auguri caro Mario, non ti pongo limiti per il futuro”.