Final Six di World League, domani Italia-Serbia a Rio
Vigilia dell’esordio della Nazionale Maschile di pallavolo nella Final Six di World League che domani alle ore 21 (diretta Rai Sport 1, orario italiano) affronterà la Serbia, avversaria già incontrata nella Fase Intercontinentale; match al quale seguirà quello di giovedì contro la Polonia campione del mondo. Ancora gli uomini di Nikola Grbic, dunque, per l’Italia che dopo quanto accaduto tra domenica e ieri si presenterà a questo atto conclusivo con una rosa composta da tredici atleti (Saitta, Botto e Nelli sono arrivati questa mattina), otto dei quali saranno esordienti. Oggi nel tardo pomeriggio locale, intanto, il gruppo si allenerà sul campo di gara, il Maracanãzinho, uno dei templi della pallavolo mondiale, il leggendario impianto dove l’Italia vinse il suo primo Campionato del Mondo nel 1990 e cinque anni dopo (esattamente 20 anni fa) la sua quinta World League.
Ore intense di lavoro quindi per il gruppo che dovrà rimanere concentrato sull’obiettivo come sottolinea Emanuele Birarelli: “Sicuramente ora c’è voglia di pensare solo alla pallavolo giocata. È innegabile che quanto accaduto abbia toccato il gruppo; dispiace a tutti noi, ma domani si gioca e quindi dobbiamo metterci il passato alle spalle. Sarà una gara molto difficile, lo sappiamo bene così come sappiamo che la nostra sarà una squadra atipica, ma sono sicuro che tutti faranno del loro meglio, ci conosciamo abbastanza bene. Per i più giovani credo sarà un’occasione importante; una Final Six non capita tutti giorni, soprattutto se si gioca in un impianto simile e contro avversarie di questo livello; bisognerà trarne un importante insegnamento. Non sarà facile, ma ci sarà l’atteggiamento giusto. Con Serbia e Polonia saranno due gare toste; i gironi sono entrambi molto difficili, gli avversari li conosciamo. Vincerà chi gestirà meglio i momenti clou e chi avrà più voglia. Sia Serbia sia Polonia in questa fase hanno fatto bene, ora conta solo il gioco”.
Alle parole del capitano fanno seguito quelle del CT che manderà in campo una formazione necessariamente diversa: “Finalmente si gioca, oggi avremo il nostro unico allenamento sul campo di gioco, capiremo la bellezza dell’impianto. Chiuse tutte le vicende che abbiamo vissuto nelle ultime ore è arrivata finalmente la parte più bella del nostro lavoro, quella di scendere in campo. Sono felice che alcuni giovani ragazzi abbiano la possibilità di vivere una simile occasione. La squadra è diversa da quella che è partita per giocare queste finali, ma il nostro obiettivo non cambia di una virgola. Andremo in campo senza recriminazioni cercando di arrivare il più lontano possibile. Gli stimoli sono notevoli. Serbia e Polonia sono due grandi squadre, in ballo c’è anche una sorta di leadership europea considerato che su sei squadre quattro sono del Vecchio Continente, la prima partita sarà già importante; in questo momento davanti ci sono tante opportunità”.