Rio 2016, riconsegnato il tricolore al Quirinale. Mattarella: siete stati voi la bandiera dell'Italia
Avvolti dal tricolore per salutare cinque cerchi di emozioni. Una squadra unica - i medagliati olimpici e paralimpici, insieme agli atleti quarti classificati ai Giochi di Rio 2016 - una marea di 100 "campioni di vita e fuoriclasse sul campo" ha partecipato stamattina - al Quirinale (foto Mezzelani-Gmt) - alla cerimonia di riconsegna della bandiera italiana al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La giornata - alla presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi - è stata aperta dall'esecuzione dell'Inno nazionale da parte della Banda Musicale Interforze, che ha preceduto l'intervento del Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò e del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Dopo un suggestivo filmato sui Giochi di Rio, che ha ripercorso le tappe salienti dell'evento olimpico e celebrato la vittoria delle medaglie azzurre, Federica Pellegrini e Beatrice Vio sono salite sul palco per il simbolico e sentito atto formale: le bandiere nazionali, autografate dai medagliati, sono state restituite al Capo dello Stato tra gli applausi che suggellano una doppia spedizione all'insegna delle soddisfazioni.
Il Presidente Malagò ha voluto ringraziare Mattarella per la sensibilità sempre mostrata nei confronti dello sport e le delegazioni per gli ottimi risultati conseguiti, lanciando anche un messaggio in ottica Roma 2024. "Ci sentiamo a casa nostra, la sua vicinanza sa toccare il cuore e va oltre ogni schema istituzionale. Abbiamo vissuto esperienza fantastica, indimenticabile. I nostri ragazzi hanno saputo rappresentare degnamente il Paese. Con classe e con stile. Abbiamo conquistato 67 medaglie scrivendo pagine indelebili di storia. Abbiamo portato sul podio 100 atleti dimostrando che siamo un Paese che quando vuole sa fare squadra confermandoci nella top ten mondiale. Abbiamo qui atleti che hanno mostrato storie splendenti, ci hanno fatto sognare ed emozionare portando nel mondo il nome dell'Italia. Per la prima volta sono presenti anche i quarti classificati, perché lo sport non è solo vittorie, anche loro fanno parte dell'Italia che vince. Siamo davanti a campioni di vita e fuoriclasse sul campo, che insegnano come ogni obiettivo sia possibile: sono lo spot più efficace di un'Italia fiera che non ha timore di nuove sfide da affrontare con lungimiranza. Lo sport è una fantastica leva di rilancio e sviluppo e aspira - secondo un sentimento unanimemente condiviso - a un domani a cinque cerchi: gli atleti chiedono non venga negato dai pregiudizi. Solo una cosa può pregiudicare un sogno, la paura di fallire. E l'Italia sportiva non parte mai sconfitta. Dietro ai successi ottenuti si nasconde l’essenza dello sport, il suo significato più autentico, che non vuol dire solo talento e qualità agonistiche, ma anche umiltà e spirito di sacrificio, il desiderio di crescere e di migliorare, la capacità di saper considerare ogni traguardo un nuovo punto di partenza. Ringrazio tutti i nostri campioni, insieme ai tecnici, ai dirigenti e a ogni singolo protagonista di questa avventura magnifica. E ringrazio Lei, signor Presidente, perché fa parte della nostra squadra, indiscusso portabandiera del nostro orgoglio di essere italiani".
Al Quirinale erano presenti 83 azzurri protagonisti a Rio. Il Presidente Mattarella, che ha consegnato agli atleti una medaglia ricordo, ha infine rivolto un indirizzo di saluto ai presenti. "I Giochi Olimpici e Paralimpici sono un evento di straordinario fascino per tutto il mondo, ovunque. Rio de Janeiro è stata per quattro settimane il centro del mondo e si è proposta con grande efficacia ed è stata guardata da tutte le nazioni con amicizia e attenzione. Lo sport è sempre un investimento proficuo per il Paese e contribuisce a farlo crescere. Lo sport è cultura e qualità della vita. Il mio ringraziamento è sincero: avete fatto onore al movimento sportivo italiano, con il vostro impegno e con la vostra capacità, contribuendo a diffondere il messaggio olimpico. Ringrazio tutti i protagonisti, i tecnici, i dirigenti, i medici e tutti quelli che si sono prodigati per il successo della trasferta. I podi conquistati ci hanno collocato nella prima pagina del medagliere e gli attestati di stima e di affetto danno il senso del vostro grande successo. Voglio sottolineare come questa esperienza vi abbia fatto crescere, anche sotto il profilo umano. Raggiungere un obiettivo non vuole dire essere felici: la felicità bisogna averla dentro per raggiungere i traguardi. La pratica sportiva ci insegna a superare i nostri limiti, a migliorarci. E voi avete fatto gioire ed emozionare il nostro Paese. Voi stessi siete stati la nostra bandiera in Brasile".
Alla cerimonia erano present il Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, il Vice Segretario Generale e Responsabile della Preparazione Olimpica, Carlo Mornati, il Presidente della Coni Servizi, Franco Chimenti, l'Amministratore Delegato, Alberto Miglietta, i membri CIO Franco Carraro, Mario Pescante e Ivo Ferriani, i componenti di Giunta Nazionale e diversi membri del Consiglio Nazionale del CONI, i Commissari Tecnici delle varie discipline, il Segretario Generale del CIP, Giunio De Sanctis, il Presidente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato, Andrea Marcucci, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Luca Lotti, e i vertici delle Forze Armate e dei Corpi dello Stato in rappresentanza dei rispettivi Gruppi sportivi.
Il discorso del Presidente del CONI Malagò
Il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella