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"CSI per il mondo", anche Malagò alla serata per il volontariato sportivo

CsiPerIlMondo026Una serata a sostegno del progetto di Volontariato Sportivo Internazionale. L'iniziativa - promossa dal Centro Sportivo Italiano, con il supporto della Gazzetta dello Sport, si chiama “il CSI per il mondo”: giovani ed appassionati che possono vivere da volontari, grazie al Csi e al mondo dello sport italiano, un’ esperienza volta ad “esportare” con entusiasmo quei valori più genuini dello sport, linguaggio universale di importante valenza sociale. All'appuntamento - tra gli altri - ha partecipato il Presidente del CONI, Giovanni Malagò.

 


Protagonisti della serata sono stati in primis i dodici giovani (under 35) che nei 4 anni trascorsi dal lancio dell’iniziativa, hanno visitato alcune periferie del mondo, raccontando la loro esperienza innanzi alla nutrita platea di giornalisti, presidenti delle federazioni sportive nazionali, campioni dello sport, personalità del mondo ecclesiastico, militare, e istituzionale. Nell’anno olimpico, ecco il Csi pronto a promuovere e rilanciare il suo slancio internazionale ad Haiti, in Camerun, Centrafrica, Albania, Ruanda. “Ce lo ha chiesto il 7 giugno 2014 Papa Francesco, in Piazza San Pietro in occasione dei 70 anni di vita del Csi – ricorda il presidente del Csi, Massimo Achini – dicendoci di portare un pallone in tutte le periferie del mondo e ci abbiamo creduto da subito. Ora chiediamo al mondo dello sport di fare squadra con noi per poter approdare in altri Stati ove c’è necessità. Vogliamo aprire in 10 paesi, penso al Nepal, in Senegal, in Colombia”. Più di 200 finora le richieste pervenute al Csi da parte dei giovani alla conquista del mondo, volontari pronti a pagarsi il viaggio, sapendo di tornare più ricchi dentro. Altre potranno arrivare (info e riferimenti sul sito www.csiperilmondo.it) fino al 31 gennaio.

 

La campagna recita: “Ti piace lo sport? Vuoi donarti agli altri? Basterà scegliere una destinazione internazionale e portare con un semplice zaino come bagaglio con dentro pallone e coraggio. Premio garantito: non una medaglia, ma migliaia di sorrisi quotidiani, contagiosi di speranza”. A sottolinearlo ieri sera le testimonianze di Giulia, Elisa, Alberto, Maurizio, Mattia, Stefano, Alessio, Davide, Luca, Valentina, Antonietta, Andrea, dei volontari reduci dall’esperienza vissuta nell’estate 2015.

 

“Il sociale è un tema dove mi sento a mio agio – ha detto il numero uno del CONI, Giovanni Malagò - Con lo sport cerchiamo di dare una mano a chi ha meno fortuna. Lo hanno capito tutti, addetti ai lavori e istituzioni, che è necessario prestare sempre più attenzione ai temi sociali. Siamo orgogliosi di farlo e lo sport è l’unica medicina che mette d’accordo tutti. Dobbiamo insistere e continuare a investire e siamo felici che una delle nostre costole e fondamenta, come il Csi, porti avanti il progetto del Volontariato Sportivo Internazionale. Il Coni è portabandiera di questa filosofia portata avanti dal Csi e di questo stile di vita. Lo sport in questo è un maestro di vita”. “Idea folle ma coinvolgente – il pensiero del direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti - Lo sport è il vero esperanto della società e importante collante sociale. Supera ogni differenza. Nell’anno del Giubileo straordinario la Misericordia si può tradurre  anche come gioco di squadra”.

 

CsiPerIlMondo049“Dico grazie ai volontari del Csi per il mondo – afferma Gianni Letta - Spero che possiate essere sempre di più. Come si fa a non sentirsi già in questa bella squadra e a non chiedere una maglia rossa per entrarvi?”. Una maglia già indossata da diversi anni da Andrea Zorzi. “Con il Csi sono andato in Palestina e ad Haiti dove i ragazzi hanno gran bisogno di giocare. Lo sport è davvero un linguaggio universale”. Al fianco del Csi in questo progetto c’è sempre Save the Dream, l’iniziativa lanciata da ICSS (Centro Internazionale per la Sicurezza dello Sport. Il direttore Alessandro Pinto, proprio ieri ha annunciato che 500 paia di scarpe la prossima estate saranno destinate ai ragazzi africani e haitiani. “Anche la Commissione Europea – ha concluso l’europarlamentare Silvia Costa – sarà vicina al progetto. Consideratami già una volontaria. Invito una vostra delegazione a Bruxelles per esporre la vostra esperienza”.

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