Aperto l'anno giudiziario sportivo. Malagò: la giustizia funziona, orgogliosi della riforma
E’ stato inaugurato questa mattina – nel Salone d’Onore del CONI – l’anno giudiziario sportivo 2016. La cerimonia, alla quale hanno partecipato il Presidente del Collegio di Garanzia, Franco Frattini, e il Procuratore Generale dello Sport, Enrico Cataldi, è stata introdotta dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò.
“E’ importante aprire l'anno giudiziario in questo luogo, il simbolo dello sport italiano da sempre, per far capire l’importanza del vostro mondo e per sottolineare la doverosa attenzione prestata dal CONI, fin dal primo giorno in cui sono stato eletto, alla materia. Non ho la presunzione di pensare che sia tutto perfetto e ottimale ma dopo una fase intermedia e transitoria oggi la giustizia sportiva presenta eccellenti risultati. Anche chi era prevenuto ora riconosce che il sistema funziona: è un dato di fatto che la giustizia sportiva non è più un argomento a interpretazione. Come per il tema del doping, non è più argomento a interpretazione. Questa riforma era uno dei punti fermi del mio impegno, anche elettorale. Lo abbiamo rispettato, lavorando con Fabbricini, Mornati e Soro per individuare un percorso condiviso. E voglio ringraziare gli straordinari professionisti che hanno contribuito a riformare il sistema, con professionalità e passione. Siamo sempre stati pronti a considerare eventuali variazioni alla luce di indicazioni oggettive pervenute, facendoci guidare dal buon senso. I casi esaminati sono molti ma ci stiamo impegnando per migliorare sotto il profilo della velocità, per evitare che le pratiche escano dagli uffici a diverse velocità. Ringrazio il presidente del Collegio, Frattini, una persona molto stimata nell'ambiente: ha capacità, esperienza e identità a prescindere dal suo ruolo, e ringrazio il procuratore generale, Enrico Cataldi, una scommessa vinta, per il suo passato militare e per la credibilità che ha saputo dare al contesto. Ringrazio i presidenti delle varie commissioni. Quando ci saranno le nuove nomine non nascondo che mi piacerebbe avere più donne".
Il Presidente del Collegio di Garanzia, Franco Frattini, con una lunga, brillante disamina, ha presentato i dati e i contenuti dell’attività condotta dal Collegio di Garanzia. “Sono stati 102 i ricorsi esaminati dal Collegio di Garanzia nel 2015. Un numero quasi triplicato rispetto all'anno precedente, in particolare per controversie relative al mondo del calcio. Tale dimensione con l'esperienza del Tnas risulta essere considerevole. Una parte consistente del contenzioso era costituito dalle controversie tra calciatori e agenti calciatori oggi sottratte alla nostra cognizione. Da gennaio scorso, le impugnazioni di decisioni e provvedimenti disciplinari emessi dalla Figc sono assegnati esclusivamente alla Seconda Sezione del Collegio, per un riequilibrio del carico di lavoro. Nel 2015 nessun provvedimento del Collegio di Garanzia ha determinato, al cospetto di una impugnazione al Tar, una riforma o l'annullamento. E’ la prima volta che tracciamo un bilancio e formuliamo proposte per futuro. Questo è un chiaro segno di attenzione che il CONI e il suo Presidente hanno prestato fin dall'inizio alla giustizia sportiva, oggetto di una profonda e innovativa riforma condotta in porta dopo poco tempo dall’insediamento. Il sistema sta dimostrando di conseguire obiettivi di rapidità, efficienza e giudizio. Si sta rivelando utile ed efficace il ruolo della Procura Generale dello Sport. Il caposaldo del nostro lavoro è l’autonomia della giustizia sportiva da quella ordinaria, riconosciuta all’unanimità in Italia e confermata al più alto livello: il Collegio continuerà a farlo nella convinzione che lo sport meriti trasparenza. Il quadro internazionale attribuisce ormai valenza costituzionale al diritto di praticare sport e con altrettanta chiarezza stabilisce che qualsiasi tipo di azione illecita venga perseguita con rigore per garantire un esempio quotidiano per l’intera collettività. A novembre sono state adottate alcune modifiche al codice di giustizia sportiva, alcune destinate esclusivamente al Collegio di Garanzia, per favorire maggiore rapidità. Il nostro compito non è esercitare un potere ma assicurare un servizio a quanti chiedono giustizia nello sport. C’è l’impegno a rafforzare ogni giorno credibilità, dando peso al valore sociale che rende orgogliosi tutti gli uomini di sport”.
Il Procuratore Generale dello Sport, Enrico Cataldi, ha sottolineato i significati della parallela attività portata avanti dalla Procura. “La nostra azione è importante per capire come il legislatore abbia voluto dare maggiore concretezza e tempestività all’azione disciplinare: serve un’attività investigativa profonda nella prima fase. L'obiettivo è perseguire quei lati oscuri che possono intaccare i valori dello sport. Ci stiamo impegnando in questa direzione, ci sono stati molti episodi gravi e gli obiettivi per il futuro, già inserti nelle nuove norme, puntano a dei dati ben chiari: combattere le frodi sportive, la mancanza di lealtà da parte di colui che pratica sport, se viene fatto per denaro e per altra ragione è da vedere, ma l'importante è che venga creata una lesione alla lealtà sportiva. I flussi anomali delle scommesse debbono assolutamente essere perseguiti con una attività investigativa più incisiva. Si tratta di un fenomeno gravissimo che dobbiamo fermare. Un altro obiettivo è quello di contrastare la violenza che viene esercitata in modo vile e brutale nei confronti di giocatori e spettatori, nonché la violenza psicologica che è arrivata a sfociare nel bullismo e nella pedofilia. In questo senso non deve esserci pietà neanche contro violenza sessuale e pedofilia. Ci sono stati due episodi, non si può e non si deve avere pietà. Il più grave è la radiazione, c'è stata una persona colpita da questo provvedimento, che ha detto che mi date l'ergastolo. La risposta è che non ti accettiamo più nel mondo dello sport, noi siamo a difesa di questi valori”.