SINGAPORE 2010: Subito medaglie per l’Italia. La Mancini (fioretto) primo oro, argento con Affede (sciabola). I risultati degli altri azzurri

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Inizia con un oro e un argento l’avventura dell’Italia ai primi Giochi Olimpici Giovanili. Entrambi i podi arrivano dalla scherma, storica fucina di medaglie per lo sport italiano e anche a Singapore la tradizione viene rispettata. La prima medaglia in ordine cronologico porta la firma dello sciabolatore romano Leonardo Affede che solo nella finalissima cede per 15 a 8 al coreano Hun Jong Song, che a sua volta, aveva liquidato in semifinale il temibile tedesco Hubers. Quella dell’atleta del Club Scherma Roma è comunque la prima medaglia azzurra della storia dei Giochi Olimpici Giovanili. Figlio d’arte – sua madre è Carola Cicconetti, campionessa mondiale a squadre di fioretto nel 1982 e 1983 – Affede era approdato alla finale superando lo statunitense Will Spear (15-9) nei quarti, e il bielorusso Mikhail Akula (15-12) in semifinale. Dopo il bronzo dei Cadetti di quest’anno ai mondiali di Baku, per lo schermidore capitolino, che già si allena al fianco di Aldo Montano, è arrivato un altro risultato di prestigio. Ho tirato con fantasia, mi sono divertito – ha dichiarato il giovane Leonardo Affede in una delle prime interviste della sua carriera – E’ stata un’esperienza che rifarei molto volentieri, al di la’ del secondo posto. Il mio avversario, che, tra l’altro avevo battuto 5 a 4 nel girone di qualificazione, ha cambiato la sua scherma, mettendomi in difficolta’. Non sono riuscito a prender la priorita’ dell’attacco, piu’ per mérito suo che per altro. Ha vinto meritatamente, e’ uno schermidore in gamba”. Grande dimostrazione di sportivita’ da parte dell’azzurro, sotto lo sguardo esperto di mamma Carola, presente sugli spalti della sala 602 dell’International Convention Centre, insieme a papa' Alberto e alla nonna. “Mamma sara’ contenta, come lo sono io – prosegue il neo argento YOG della sciabola maschile prima di andare al controllo antidoping – ho pur sempre fatto un passo avanti rispetto al bronzo dei Mondiali di Baku. Ho iniziato tardi a tirare, avevo 10 anni. Mi piaceva giocare a basket, una passione che mi aveva infuso mio padre, allenatore nella B1 femminile. Quando pero’ ho capito che non ero tanto capace ho ceduto all'insistenza di mia madre che voleva che provassi la scherma. Devo dire che aveva ragione lei, e’ stato un amore a prima vista. Mi sono appassionato subito alla sciabola e a tutto l’ambiente”. Chiude mamma Cicconetti in modo spiritoso: "io sono stata solo una campionessa mondiale, lui invece adesso ha quella medaglia olimpica che io non sono mai riuscita a conquistare. Devo ammettere che e' molto piu' faticoso ed emozionante seguire una finale dagli splati, rispetto a quando le disputavo io in pedana".

Ma la seconda e più prestigosa medaglia per l’Italia è arrivata pochi minuti più tardi, sempre nella scherma, con la fiorettista frascatana Camilla Mancini che nell’ultimo assalto ha battuto senza uindugi per 15 a 9 la russa Victoria Alekseeva. La Vice campionessa allieve mondiale ed europea, si era imposta in precedenza sulla libica Rita Abou Jaoude (15-7) nei sedicesimi, sulla statunitense Mona Shaito (15-11) nei quarti, e sulla canadese Alanna Goldie (15-11), con la quale aveva perso nel girone di qualificazione. “Dedico la medaglia al maestro Stefano Simoncelli che non sta attraversando un buon momento di salute – ha dichiarato l’azzurra in mixed zone mentre riceveva i complimenti del presidente Scarso e del Capo Missione Rossana Ciuffetti –. Sentivo la responsabilità di essere la favorita della vigilia, ma conoscendo le mie capacità non avrei  accettato un risultato diverso. Volevo vincere e basta. La mia avversaria era bravísima, ne sentiremo parlare. Per quanto riguarda me, invece, posso dirvi che prefreisco godermi questo meraviglioso momento piuttosto che pensare da subito alle Olimpiadi dei grandi”.

In conclusione le parole di soddisfazione del Presidente della FIS Giorgio Scarso: “ la Scherma non tradisce mai, nei momenti importanti ci siamo sempre. Sono felice che sia stato il nostro movimento ad aver regalato le prime medaglie all’Italia in questa rassegna olimpica riservata ai giovanissimi. Il fioretto femminile dimostra una continuita’ impressionante, in ogni categoria, ma anche il piazzamento di Affede non va trascurato. A Leonardo e’ mancata soltanto un po’ di convinzione in finale. Mi auguro davvero che, in entrambi i casi, siano nate oggi due nuove stelle”.

Nella prima giornata in vasca dei Giochi Olimpici Giovanili l’Italia raggiunge due finali nella rana (50 donne e 100 uomini), manca quella della staffetta 4x100 stile libero uomini-donne, rinuncia alla finale dei 100 dorso maschili – Simone Geni , 16esimo in batteria con 58.53 ha preferito risparmiarsi in vista dei 200 misti di domani - e piazza Stefania Pirozzi al settimo posto nei 200 misti femminili con il tempo di 2:19.91.  Al quartetto azzurro sfugge la qualificazione con un 3:42.44 (Alessio Torlai 52.38; Elena di Liddo 57.92; Alessia Polieri 1:00.43 e Tommaso Romani 51.71), buono per l’11^ piazza complessiva.  Nei 50 rana femminili Martina Carraro tocca per seconda in semifinale con 32.23, appena un decimo dalla canadese Nicol Rahcel; Altrettanto fa Flavio Bizzarri, che, malgrado i 35 secondi in meno rispetto alla batteria, ottiene il pass per la finale con il tempo di 1:02.39, alle spalle dell’australiano Nicholas Schafer (1:01.51).  Mentre nella pallacanestro 3 contro 3 le ragazze di Luca Visconti riescono a superare la Francia per 26 a 11 nella sfida inaugurale del girone e aspettano domani il Giappone, nel Taekwondo il nostro Vittorio Rega esce subito perdendo 2:1 nei quarti della categoria fino a 48 Kg per 2:1 contro l’argentino Lucas Guzman. In mattinata Alessia Orla aveva chiuso in 19esima posizione la gara di Triathlon con il tempo di 1:06.13,69. Una gara che, tra l’altro, aveva incoronato la giapponese Yuka Sato come la prima atleta a vincere gli Youth Olympic Games. Chiudiamo con il canottaggio, dove il due senza femminile – Elena Coletti e Giada Colombo - festeggia l’ingresso nella semifinale di martedi’ 17 con la terza piazza nella terza batteria e il tempo di 3:32.85 (le piu’ veloci a tagliare il traguardo sono state le Australiane con 3:30.09). Sul fronte maschile la coppia Bernardo nannini e Marco di Costanzo, finita in quarta posizione di batteria (3:23.22), si giochera’ un’altra chance nel ripescaggio di domani.