Al CONI commemorazione del Presidente Franco Frattini. Malagò: “Lo sport è cresciuto grazie a lui”

AL SALONE D’ONORE
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Il Salone d’Onore del CONI ha ospitato la cerimonia di commemorazione di Franco Frattini, ex Presidente del Consiglio di Stato e del Collegio di Garanzia dello Sport scomparso lo scorso 24 dicembre. A condividere un ricordo di Frattini, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, l’Avvocato Generale dello Stato e Presidente del Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI Gabriella Palmieri Sandulli, il Presidente Emerito del Consiglio di Stato nonché Presidente della Commissione di Garanzia CONI Alessandro Pajno e il Presidente del Consiglio Nazionale Forense Maria Masi. Presenti inoltre Filippo Patroni Griffi, Presidente Emerito del Consiglio di Stato e Giudice della Corte Costituzionale, Silvia Salis, Vice Presidente Vicario del CONI, Franco Carraro, Mario Pescante e Manuela Di Centa, membri onorari del CIO, Francesco Ricci Bitti, Presidente dell’ASOIF (Associazione delle Federazioni degli Sport Olimpici Estivi) e Fabio Pigozzi, presidente di NADO Italia.

Commosso Giovanni Malagò: “Siamo qui per un ricordo di Franco. C’è una meravigliosa comunità di persone che gli sono state vicine. Sono particolarmente felice e onorato di avere tra noi la moglie Stella e la figlia Carlotta: con voi c’è un’atmosfera ancora più importante, siete un valore aggiunto. Ricordo bene il sorriso di Franco quando venne ufficializzata la nomina di Gabriella Palmieri Sandulli alla presidenza del Collegio di Garanzia dello Sport. Mi disse: 'Lei è la persona giusta, è molto brava ed è una donna'. Giusto che sia lei a condurre questa mattinata con Maria Masi e con Alessandro Pajno, assieme al quale Franco si è sacrificato per la causa, per dare credibilità alla Giustizia Sportiva. Franco ci manca molto ma sarebbe molto felice di vederci tutti qui insieme. Lo sport è cresciuto grazie a lui, gli saremo grati a vita”.

Commemorazione Frattini 2

Poi l’intervento di Gabrielle Palmieri Sandulli: “Questa giornata è in linea con quello che era Franco. Una commemorazione asciutta e non troppo formale con le persone che gli volevano bene. Franco era una persona semplice, molto poco arrogante, sempre gentile e disponibile al dialogo. Lo ricordo con amicizia e affetto. Ci siamo conosciuti nel 1982 quando entrai in avvocatura, lui era uno dei Procuratori ‘anziani’: mi insegnò con semplicità il rispetto degli altri. Franco e la sua generazione, che voleva fortemente promuovere il merito, aveva grande sensibilità verso la componente femminile. Mi ha sempre colpito la sua visione d’insieme, la sua capacità di leggere le situazioni da tutti i punti di vista. Franco amava gli animali, amava lo sport, amava la didattica e non ha mai trascurato i suoi impegni universitari. Utilizzava la politica in un modo che forse manca al nostro Paese. Lui educava alla politica. Ha trasformato la Giustizia Sportiva e ha avvicinato il Collegio di Garanzia alla magistratura. Tutti hanno riconosciuto l’onestà intellettuale del suo impegno. Alla felicità di averlo conosciuto si accompagna il rimpianto di averlo perso troppo presto”.

Alessandro Pajno ha scritto una lettera in cui ha sottolineato, tra le altre cose, che “Frattini è stato una persona degna della massima stima. Un amico, un collega, un compagno di vita e di valori. Ricordare significa fare riferimento a una relazione che diventa così il nostro presente e si proietta talvolta nel nostro futuro. Riportiamo Franco al centro del nostro cuore: siamo qui perché ognuno di noi ha vissuto qualcosa che lo lega a lui. Lui che ha contribuito alla costruzione del bene comune e ha svolto i suoi compiti con disciplina e onore”.

In chiusura Maria Masi: “Ho avuto il privilegio di assistere al suo insediamento come Presidente del Consiglio di Stato e il suo discorso fu un manifesto. Gli piaceva definire la magistratura una ‘funzione al servizio della comunità’. Richiamava alla necessità di un cambiamento e al dialogo. Anticipò la necessità di digitalizzare la Giustizia, di innovazione tecnologica. Mi colpì quando in una intervista in piena pandemia fece riferimento al principio della solidarietà. È stato un esempio di cui il nostro Paese ha fortemente bisogno”.