Quarant’anni fa ci lasciava Giulio Onesti. Il ricordo di Malagò: “Un gigante. Il CONI gli deve tutto”

OGGI L'ANNIVERSARIO
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Quarant’anni fa, l’11 dicembre 1981, ci lasciava Giulio Onesti, unanimemente riconosciuto il più grande presidente nella storia del CONI. Nato a Torino il 4 gennaio 1912, Onesti è stato l’assoluto protagonista nella ricostruzione del CONI nell’immediato dopoguerra.

Nominato Commissario Straordinario del CONI, dal Governo Bonomi e confermato dal Governo Parri, col chiaro intento di dover liquidare l’ente considerato di matrice fascista, tra il 1944 e il 1946 Onesti avviò invece la sua grande opera di rilancio del Comitato Olimpico facendolo diventare negli anni un modello invidiato da tutto il mondo. Tra i suoi grandi successi e le sue felici intuizioni, si possono annoverare, l’ideazione della gestione dei concorsi pronostici sugli avvenimenti sportivi attraverso la Sisal, con l’introduzione del Totocalcio, passato nel 1948 alla gestione diretta del CONI, aver ottenuto nel 1965 dal Parlamento l'approvazione della legge per la ripartizione degli introiti del Totocalcio suddivisi al 50% fra CONI e Stato.

 

Divenne per la prima volta presidente del CONI il 27 luglio 1946 al Consiglio Nazionale elettivo svoltosi al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa (fatto poi ripetutosi 75 anni dopo quest’anno con l’elezione di Malagò nello stesso circolo). Durante la sua presidenza l’Italia ha avuto l’onore di vedersi assegnate due edizioni dei Giochi Olimpici: Cortina 1956 e Roma 1960, quest’ultima l’unica edizione olimpica estiva svoltasi nel nostro Paese. Nel 1964 divenne membro CIO a titolo individuale, carica che conservò fino alla sua scomparsa, appunto l’11 dicembre 1981.

 

Promotore e poi Presidente dell’Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali (ACNO),è stato l’ideatore della nascita dell’Associazione dei Comitati Olimpici Europei (COE) e ancora oggi la palazzina che ospita la sede del consesso internazionale al Foro Italico porta il suo nome. Così come a Giulio Onesti è intestato il Centro di Preparazione Olimpica dell’Acqua Acetosa da lui fortemente voluto sin dalla fine degli Anni Cinquanta ed oggi fiore all’occhiello del CONI. E’ stato anche l’ideatore dei Giochi della Gioventù (1968) e tra i propulsori della Solidarietà Olimpica, oggi uno dei capisaldi della politica di sviluppo del CIO in tutto il mondo. Lo stesso CIO nel 1976 gli assegnò la “Coppa Olimpica”, quale doveroso tributo ad un dirigente che ha lasciato un segno indelebile nel panorama sportivo internazionale.

Nel quarantennale della scomparsa il CONI lo ricorda con un pensiero del Presidente Malagò: “Giulio Onesti è stato un gigante. A lui dobbiamo tutto quello che abbiamo e che continuiamo a difendere e ad onorare nel suo nome e nel nome dello sport italiano”.