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‘New Miracle’, al CONI il primo incontro sulla leadership e gli stereotipi di genere

Progetti Speciali
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La Sala della Giunta Nazionale del CONI ha ospitato il primo di quattro incontri promossi da ‘New Miracle’, progetto a cui il CONI aderisce insieme ai comitati olimpici di Lituania, Lettonia, Estonia e Slovacchia. L’iniziativa ha voluto porre l’accento sull’uguaglianza di genere e la partecipazione delle donne alla governance del mondo sportivo. ‘Leadership e stereotipi di genere’: questo il tema della sessione moderata dal delegato dei progetti europei del CONI, Paolo Pizzo. L’incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, del vicepresidente vicario del CONI Silvia Salis, della pluricampionessa olimpica di fioretto Elisa Di Francisca e del campione del mondo di nuoto sincronizzato Giorgio Minisini.

“Le atlete azzurre vincono, fanno tanto per lo sport ma non comandano - ha osservato Silvia Salis nel suo intervento -. Questo mondo continua a rimanere impermeabile rispetto ai cambiamenti avvenuti negli anni in altri ambiti societari. Non è facile, in un ambiente così chiuso, far capire come questo sia diventato un tema cruciale per i prossimi decenni. Per cambiare la situazione abbiamo bisogno anche degli uomini. Il CONI ha me come vicepresidente vicario e la vice presidente Claudia Giordani e il Presidente Malagò mi ha dato fiducia e supporto per intraprendere questo ruolo.  L’impiego delle donne ad ogni livello porterebbe ad una società più giusta e libera per tutti. Lo sport può rappresentare un incredibile ascensore sociale, tanto a livello agonistico quanto dirigenziale”, ha spiegato il vicepresidente vicario del CONI.

“È un orgoglio per me poter affrontare questo tema - ha dichiarato Paolo Pizzo -. Specialmente per un uomo è molto bello e stimolante. È importante provare a cambiare questo sistema, che vede le donne soltanto in una percentuale minima ai massimi livelli dirigenziali e decisionali. In Europa siamo fortunati a poter trattare di argomenti del genere. In altri contesti parlare dei diritti delle donne è quasi impossibile”

Salis Giunta 2

 

È intervenuta sul tema anche Elisa Di Francisca: “Nella mia carriera un cambiamento c’è stato nel 2013, quando avevo una maestra e una preparatrice. Eravamo una squadra tutta al femminile. Penso che la diversità sia un arricchimento. Dobbiamo essere in grado di far vedere quanto valiamo facendo parlare i fatti. Non servono donne passive ma che ci provino e diano costantemente l’esempio, altrimenti passeremo il tempo a lamentarci”, ha sottolineato la pluricampionessa olimpica di fioretto.

Prezioso, infine, il contributo del campione del mondo di nuoto sincronizzato Giorgio Minisini: “Quando ho iniziato io questo sport era considerato prettamente femminile. Mi è capitato di dover assistere a pregiudizi e stereotipi imbarazzanti. Per fortuna la famiglia mi ha sempre sostenuto e ho trovato un ambiente favorevole al cambiamento. A Parigi 2024 gli uomini potranno gareggiare per la prima volta nella storia dei Giochi Olimpici: sono felice, soprattutto per i nuovi ragazzi che entreranno in acqua”, ha dichiarato l’azzurro.

Hanno portato il loro contributo il Presidente della Federazione Italiana Danza Sportiva, Laura Lunetta, Flavia Guidotti, assegnista di ricerca presso l'Università del Foro Italico, Asia Petrucci, ex arbitro FIGC e le dottoresse Lucia Ledda, Siria Scotti e Gaia Varriale. 

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