CGdS in funzione di ACGS – 10 aprile 2014
 A.S. Roma/Federazione Italiana Giuoco Calcio

Accesso alla giustizia esofederale - Sanzionabilità coro discriminatorio – denigrazione -insulto

L’Alta Corte, con la decisione n. 6/2014, ha statuito il principio che i requisiti di accesso alla giustizia esofederale sono solamente quelli contenuti nello Statuto del CONI, dovendo eventuali conflitti con la normativa federale essere risolti in favore del primo, quale fonte normativa gerarchicamente sovraordinata.

La CGF ha osservato che ciò che rileva, ai fini della sanzionabilità di un coro ex art. 11 CGS, è la sua oggettiva natura discriminatoria, a prescindere dalla presenza o meno, nel medesimo contesto spazio temporale, del soggetto passivo dell’offesa. di riforma. Come ogni norma, infatti, anche l’art. 11 necessita di un’interpretazione teleologica e sistematica che salvaguardi i fini e le prerogative della norma.

Il fine dell’art. 11 è la lotta al razzismo ed ad ogni forma di discriminazione per etnia e territorio.

I cori in questione sono stati intonati nella partita contro la Sampdoria, in un contesto, quindi, al cui interno non si sarebbe potuto ravvisare l’intento discriminatorio sanzionabile. Difetta, quindi, alla radice la configurabilità del coro nei termini della discriminazione o denigrazione territoriale, essendo evidente come lo stesso fosse stato intonato dai tifosi in palese protesta verso la precedente sanzione della chiusura delle Curve, non a caso coincidente proprio con il match contro la Sampdoria e — non a caso- rinveniente dal precedente turno contro il Napoli.

Ai fini della corretta interpretazione dell’art.11 emerge una chiara distinzione tra il concetto di denigrazione (comportamento vietato) e quello di insulto (che la norma non vieterebbe). E’ dalla semplice lettura dell’art. 11 C.G.S. che tale argomento viene confutato, giacché la norma parla di “ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto”,

assimilando ai fini della punibilità comportamenti che siano, e vengano percepiti, come offensivi, denigratori ovvero insultanti.

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