Sommario del numero 71

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Alberto Madella


Venticinque anni di SDS-Scuola dello sport, rivista di cultura sportiva


Dario Dalla Vedova
Claudio Gallozzi
Maurizio Besi
Marcello Faina

Nuovi occhi per l'allenatore


Nuovi occhi per gli allenatori... venticinque anni dopo

Gli “occhi nuovi” sono tutti gli strumenti che la moderna tecnologia mette a disposizione di tecnici, allenatori ed atleti per “vedere” ed approfondire i fenomeni che sono coinvolti nell'esecuzione di una prestazione sportiva di alto livello.
Nei venticinque anni trascorsi dalla pubblicazione su questa rivista di un articolo dallo stesso titolo e con la firma del prof. Antonio Dal Monte molte cose sono cambiate. La ricerca e la scienza hanno compiuto passi da gigante e sono state rese disponibili al grande pubblico sofisticate tecnologie nate per applicazioni in ambito militare e aerospaziale. È interessante notare come molti dei problemi pratici posti dal campo di gara siano rimasti gli stessi, così come le intuizioni avute anche un secolo fa dai primi scienziati dello sport siano ancora valide. È cambiata invece la metodologia per arrivare a determinati risultati, la potenza di calcolo, la possibilità di automazione dell'elaborazione dati, il tempo necessario per dare risposte concrete e precise. Si presenta una parte dell'esperienza, quella relativa alla ricerca biomeccanica e meccanica sui mezzi da gara, maturata dall'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport
del Coni (Imss) in questi anni, con particolare riferimento al fatto che avere ospitato i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 ha offerto l'opportunità di lavorare in modo approfondito con le Squadre Nazionali della Federazione italiana sport invernali e della Federazioneitaliana sport del ghiaccio ed il loro equipaggiamento da gara.

Nicolas Chavanat, Alain Ferrand




Concezione e realizzazione di un “programma volontari”


Il management dei volontari per l'organizzazione degli avvenimenti sportivi


Lo scopo di questo articolo è facilitare il trasferimento di conoscenze e competenze attraverso la condivisione delle esperienze acquisite sulla gestione di un Programma volontari. Si basa soprattutto sull'analisi di nove eventi sportivi internazionali studiati nel quadro della redazione di una guida sulla gestione dei volontari per l'organizzazione di eventi sportivi. Articolato in due parti non ha l'ambizione di proporre un insieme di ricette o modelli infallibili che garantiscono il successo dell'evento per quanto riguarda la gestione dei volontari, ma si propone piuttosto di evidenziare quali sono gli elementi strategici e operativi indispensabili in materia. Vengono così proposti i principi fondamentali, necessari alla gestione dei volontari per l'organizzazione di un evento sportivo prima, durante e dopo lo svolgimento della competizione.


Alessandra Sensini, Giovanni Esposito



La valorizzazione dell'atleta di alto livello


Strategie di valorizzazione degli atleti di alto livello: il caso della Vela olimpica

Si analizzano alcuni aspetti riguardanti la gestione degli atleti italiani di alto livello, cercando di individuare eventuali strategie per valorizzare in particolare il movimento della Vela olimpica. I continui cambiamenti del sistema sportivo, la riduzione dei finanziamenti erogati negli ultimi anni dal Coni alle Federazioni hanno creato alle singole Federazioni non poche difficoltà organizzative che si sono inevitabilmente riflesse per un certo periodo anche nella gestione degli atleti di alto livello. In questo contesto, ci si chiede come abbia reagito la Federazione italiana vela, se l'atleta di alto livello si trovi al centro della politica federale, quali sono i suoi programmi per incentivare la pratica delle specialità olimpiche, se esistono opportunità che la Vela olimpica può sfruttare e quali sono le minacce a cui tale sistema dovrà far fronte nei prossimi anni. A queste domande si è tentato di dare una risposta cercando di definire alcune linee guida per una possibile migliore gestione dell'atleta di alto livello con particolare riferimento alla Vela olimpica, chiamata a prendere in debita considerazione una serie di stakeholder le cui esigenze ed aspettative devono  necessariamente devono essere contemplate nel prossimo futuro.


Gian Nicola Biscotti



Allenamento eccentrico e prevenzione dei danni muscolari



Eventi fisiologici che caratterizzano un danno muscolare e indicazioni di ordine pratico per mettere in atto un condizionamento muscolare idoneo alla sua prevenzione

Le sempre maggiori richieste di prestazione che si ritrovano nell'ambito dello sport professionistico, impongono un'ottimizzazione delle tecniche di recupero funzionale in seguito ad insulto traumatico. Dopo avere descritto brevemente l'eziologia biomeccanica del danno strutturale che l'unità muscolo tendinea può subire nel corso di un evento di tipo traumatico, si affronta la problematica inerente la riabilitazione funzionale del danno muscolare e le strategie di tipo preventivo che possono essere messe in atto al fine di evitare possibili eventi traumatici recidivanti.


Antonio La Torre, Antonio Dotti



Allenamento della tecnica e atleti di alto livello


Alcune domande e risposte sull'allenamento della componente tecnica con atleti di alto livello degli sport di resistenza

L'insegnamento e l'allenamento della tecnica e della tattica sono da anni oggetto di ricerche e pubblicazioni che si pongono l'obiettivo di come migliorarli e renderli sempre più efficaci. Tali studi e tali pubblicazioni, però, considerata l'importanza che un atleta s'impossessi e sia in grado di controllare una tecnica e una tattica ottimali nello sport da esso praticato, concentrano la loro attenzione, prevalentemente, sull'insegnamento delle abilità tecnico-tattiche agli atleti principianti. Ma chi allena atleti di alto e altissimo livello si trova ad affrontare problemi di natura completamente diversa, che non vengono frequentemente trattati in letteratura. Su alcuni di questi problemi che riguardano la tecnica e il suo legame con la tattica e la preparazione fisica, in particolare nelle discipline di resistenza, abbiamo chiesto un contributo a due tecnici di atletica, Antonio La Torre, allenatore di Ivano Brugnetti, Campione del mondo nel 1999 nei 50 km e Campione olimpico dei 20 km di marcia,
professore associato di Metodi e didattiche delle attività sportive presso la Facoltà  di Scienze motorie dell'Università di Milano, Istituto di esercizio fisico, salute e attività
sportiva e Antonio Dotti, responsabile tecnico FIDAL del Piemonte, responsabile nazionale del Settore mezzofondo veloce dal 1990-1996 e dal 2002 al 2004, in forma di domanda-risposta, che ci è sembrato un modo diretto per affrontare i problemi che quotidianamente si pongono molti allenatori.


Claudio Scotton, Massimiliano Gollin



La programmazione dell'allenamento


Linee generali di progettazione dell'allenamento: l'esempio del Windsurf olimpico

Si evidenzia come, partendo dal calendario agonistico internazionale e scegliendo le competizioni nazionali più funzionali al progetto competitivo annuale, sia possibile organizzare in modo preciso allenamenti e test al fine di una migliore gestione, controllo e verifica della prestazione dell'atleta. Vengono indicate, passo per passo, tutte le tappe della progettazione dell'allenamento per il windsurf olimpico con esempi riferiti alla preparazione fisica. Viene altresì menzionata la figura del Progettista dell'allenamento sportivo: professionista specializzato che si integra nel team di esperti che caratterizza, ormai, tutte le più accreditate squadre olimpiche.


Ulrich Kuhl, Joachim Siegbert Krug



Il potere dà successo o il successo dà potere?


Alcune considerazioni sul ruolo della motivazione al potere nello sport di vertice

Da sola la motivazione al successo non è sufficiente ad spiegare la riuscita nello sport di vertice. Le esperienze compiute con atleti di alto livello hanno sempre dimostrato che la motivazione al potere nei suoi aspetti di motivazione auto-referenziale al potere e motivazione egoistica al potere, è molto importante per il successo nello sport di alto livello. Soprattutto negli sport di resistenza e di resistenza alla forza la motivazione auto-referenziale al potere fornisce l'energia necessaria che permette di soffrire in allenamento e in gara. La motivazione all'affilazione svolge un ruolo, anche se secondario solo nei giochi sportivi.


Veronica Santori



So che posso farcela!


Incrementare e sostenere il senso di autoefficacia nei giovani atleti

Le persone si prefiggono mete, si promettono ricompense, si infliggono punizioni essendo più o meno severe con sé stesse; tutto ciò avviene secondo un criterio di autoregolazione assolutamente personale che deriva sia dalle proprie inclinazioni che
dalle esperienze che vivono ed hanno vissuto. Per senso di autoefficacia si intende la percezione personale di quanto siamo in grado di organizzare e realizzare le azioni necessarie per gestire in modo competente una situazione specifica, in modo da raggiungere l'obiettivo prefissato. Bandura si occupa da trent'anni di autoefficacia e ha costruito intorno a questo concetto una vera e propria teoria della motivazione. L'autoefficacia va oltre le classiche teorie sull'ottimismo e le illusioni positive a sostegno dell'autostima, e costituisce una variabile che si può misurare e utilizzare per favorire in un soggetto il raggiungimento di obiettivi personali. Attualmente l'autoefficacia è considerata una delle credenze più importanti che influenzano il raggiungimento degli obiettivi nello sport e nell'attività fisica. L'adolescenza è il periodo in cui si ritiene più utile ed opportuno intervenire per incrementare il senso di autoefficacia.