Ecco la Nazionale Olimpica: Mauro Nespoli, Tatiana Andreoli, Lucilla Boari, Chiara Rebagliati

TIRO CON L'ARCO
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Il Centro Tecnico Federale FITARCO, a Cantalupa (TO), ha ospitato la presentazione degli azzurri che il prossimo 15 luglio partiranno alla volta di Tokyo per disputare i Giochi Olimpici allo Yumenoshima Park Archery Field dal 23 al 31 luglio.


L'Italia andrà sulla linea di tiro con Mauro Nespoli e con le azzurre Tatiana Andreoli, Lucilla Boari e Chiara Rebagliati che prenderanno parte a 4 competizioni sulle 5 in programma: l'individuale maschile e femminile, il mixed team e la gara a squadre femminile. Insieme a loro prenderanno parte alla trasferta nipponica il Coordinatore Tecnico Sante Spigarelli, i coach Matteo Bisiani e Natalia Valeeva.



Gli azzurri hanno detto la loro sull'avventura olimpica. Il primo a prendere la parola è stato Mauro Nespoli: l'aviere di Voghera che, dopo l'argento a squadre di Pechino 2008 e l'oro a squadre di Londra 2012, il 6° posto individuale a Rio 2016, scenderà in campo per la sua quarta Olimpiade: “L’esperienza di Rio mi ha dato la forza di ripartire per arrivare fino a Tokyo. Per la prima volta andrò sulla linea di tiro senza la squadra e sarò l’atleta più vecchio della delegazione. Sicuramente sarà un'esperienza diversa rispetto al passato. Nell'individuale ci sono atleti molto forti, dai sudcoreani agli statunitensi, ma ce ne sono anche altri che si sono messi in mostra in queste ultime tappe di coppa del mondo. Io sono rimasto un po' defilato, sto limando gli ultimi dettagli prima della partenza e voglio dire la mia cercando di arrivare tra i primi. Anche nel mixed team abbiamo delle chance: abbiamo vinto il bronzo al mondiale e l'oro ai giochi europei nel 2019: siamo competitivi e proveremo a confermarlo a Tokyo". 


L'unica tra le azzurre ad aver già calcato il palcoscenico Olimpico è l'atleta delle Fiamme Oro Lucilla Boari. A Rio 2016 era giovanissima ed ha concluso quella esperienza con il 4° posto a squadre insieme a Guendalina Sartori e Claudia Mandia, ad oggi il miglior piazzamento dell'Italia femminile ai Giochi. “A Rio non abbiamo conquistato una medaglia, ma a livello di esperienze e di emozioni ho riportato a casa tanto. Adesso abbiamo un'occasione molto importante perché siamo una squadra con grandi potenzialità - dice Lucilla Boari, mantovana, classe '97 -. C'è la prova a squadre e quella del mixed team dove possiamo fare bene. In un'Olimpiade tutto può succedere, bisogna gareggiare unite e noi abbiamo dimostrato di saperlo fare. Spero davvero che riusciremo a portare in alto i colori dell'Italia”. 


Sarà invece alla sua prima esperienza olimpica la torinese Tatiana Andreoli, anche lei in forza alle Fiamme Oro, che prova a guardare anche il lato positivo delle restrizioni dovute alla pandemia: "A causa del Covid-19 non potremo goderci a pieno l'atmosfera dei Giochi e conoscere la città che ci ospita, ma questo farà sì che il nostro focus sarà rivolto al 100% solo sulla competizione. Quindi pensiamo a goderci la nostra gara, a divertirci e a cercare di fare il meglio possibile, che è il vero obiettivo di ogni atleta che partecipa a questo grande evento".


Sogno olimpico realizzato anche per Chiara Rebagliati. L'atleta savonese, classe '97, in Giappone vorrebbe regalarsene un altro..."Conquistare il pass è stata una grande emozione perché ho rivissuto in pochi istanti i miei 14 anni di tiro con l'arco, da quando ho cominciato da bambina con un arco scuola fino a questo importante traguardo. A Tokyo vivremo delle grandi emozioni e sono felice di condividere questa avventura sportiva con Lucilla e Tatiana. Quando andremo sulla linea di tiro dovremo fare quello che sappiamo". 


Dalla linea di tiro al box dei coach il passaggio è breve. Natalia Valeeva, dopo una carriera straordinaria, sta mettendo a disposizione delle azzurre la sua esperienza. Questo il suo augurio in vista delle gare di Tokyo: "Le ragazze sono state brave a fare gruppo e a raggiungere la qualificazione olimpica. Se faranno dell'unione la loro forza anche in Giappone, saranno pronte a scalare anche la seconda montagna, quella che può portare a un podio ai Giochi Olimpici".
Il coach Matteo Bisiani, che ai Giochi come atleta ha vinto un bronzo e un argento a squadre ad Atlanta '96 e a Sydney 2000, spera che le difficoltò affrontate per la pandemia vengano superato con un successo: "Spero davvero che tutte le difficoltà che gli atleti hanno dovuto vivere durante questo lungo periodo siano messe alle spalle e che i nostri atleti possano raccogliere i frutti del lavoro svolto fino ad oggi".