Celebrata la Messa degli Sportivi. Malagò: orgogliosi di questa tradizione

CONI
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Un momento di preghiera e di raccoglimento diventato piacevole tradizione. E' stata celebrata oggi, nella Basilica di Santa Croce al Flaminio di Roma, la Santa Messa degli Sportivi, officiata da Sua Eminenza Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale della Diocesi di Roma. Il Presidente del CONI, Giovani Malagò, insieme al Segretario Generale, Carlo Mornati, ha guidato una nutrita schiera di atleti e dirigenti azzurri. La parte musicale è stata curata dall`ex medagliato olimpico e attuale direttore d'orchestra Maestro Lorenzo Porzio. Sotto la sua direzione oltre settanta musicisti dell'Orchestra Filarmonica Città di Roma e del Coro Le Mille e una Nota, con la partecipazione straordinaria del Coro e dell'Orchestra del Convitto Nazionale "Vittorio Emanuele II" di Roma. (Foto Pagliaricci GMT Sport)

 

Le preghiere dei fedeli sono state lette dalle azzurre della Ginnastica Ritmica, Alessia Maurelli, Agnese Duranti, Anna Bsta, Martina Santandrea, Martina Centofanti e Letizia Cicconcelli, mentre Claudio Treviso del Taekwondo è stato la voce della preghiera dell'atleta e Giulia Longhi del Softball quella della preghiera dello sportivo.

 

Il Cardinale Angelo De Donatis, nella sua omelia, ha sottolineato come "nel rispetto delle regole, nell'obbedienza del gioco troviamo l'autorevolezza che caratterizza il Signore. Quando i talenti si esprimono nel gioco di squadra, quando vince l'umiltà e non la superbia ci si accosta al suo esempio. Prepariamoci al Natale imparando l'arte della semplificità, è così che si percorre in modo corretto la strada che ci viene indicata, fino alla piena riuscita della nostra vita. In questi giorni ho conosciuto Cassioli, non vedente dalla nascita, che mi ha detto che vincere non significa slo tagliare il traguardo ma anche ritrovare se stessi e capire chi siamo, rimuovendo gli ostacoli che ci frenano": 

 

Il Presidente Malagò ha rivolto un saluto a tutti presenti, ricordando l'importanza dell'appuntamento. "Questa è una delle tante cose belle ereditate da chi mi ha preceduto. Sono orgoglioso di alimentare la tradizione perché coinvolge l'anima di ognuno di noi. Crediamo in questo appuntamento e più in generale in questa connessione, che cerchiamo di esaltare anche durante la missione olimpica grazie al cappellano (Don Gionatan De Marco, Responsabile dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport della CEI, che ha partecipato alla funzione): è un segnale di vicinanza del nostro mondo a quello della Chiesa. Questo è un momento diverso. Con l'aiuto del Signore ci si può sentire invincibili".