Sport in lutto per la scomparsa di Elio Locatelli

UNA VITA PER IL MOVIMENTO
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Lo sport italiano piange l'improvvisa scomparsa di Elio Locatelli, ex atleta, tecnico e dirigente, semplicemente un grande protagonista del movimento nella sua accezione globale. Torinese, 76 anni, a lungo collaboratore della Preparazione Olimpica del CONI, attuale direttore della performance FIDAL, per oltre cinquant’anni allenatore e figura chiave dell’atletica italiana e mondiale. Pattinatore sul ghiaccio di ottimo livello con due partecipazioni ai Giochi Olimpici invernali (Innsbruck ’64 e Grenoble ’68), dopo il diploma all’Isef, aveva avviato la propria attività di insegnante di educazione fisica e di allenatore, promuovendo la disciplina tra centinaia di atleti e accompagnandone molti al successo internazionale.

 

In ambito IAAF, ha ricoperto le cariche di co-direttore del dipartimento sviluppo della federazione internazionale (ora World Athletics) tra il ’95 e il 2001 e poi direttore dello sviluppo dal 2004 al 2012. Si è spento a Montecarlo, lasciando la moglie Silvana e la figlia Emanuela. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, unenedosi al dolore della FIDAL e del Presidente Giomi, e a nome della Giunta, del Consiglio Nazionale e dell'intero movimento, ha espresso profondo cordoglio per la perdita di un grande, indiscusso professionista - dall'alto dell'indubbia conoscenza del settore - e di un uomo unanimemente apprezzato.

 

Il suo carisma inconfondibile rimarrà un compagno di viaggio inseparabile. Difficile abituarsi all'idea che il destino abbia deciso così, d'incanto, di togliere al nostro mondo un punto di riferimento indiscutibile e di sottrarre, a lui, la possibilità di scrivere altre pagine di una storia meravigliosa, da leggere seguendo le ragioni del cuore. Quelle che lo hanno visto sempre e per sempre impegnato nello sport, la sua vita. I ricordi che si intersecano in quell'album che è un collage di rara unicità sanno parlare da soli e certificano la sua statura. 

 

Una spalla sicura, un sorriso rassicurante, un consiglio vincente. Lui era questo e molto di più e continuerà a esserlo grazie al ricordo indelebile che ha lasciato nel cuore di chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo, condividendo mille esperienze al suo fianco, complici di quel patrimonio di esperienze che sapeva sempre mettere al servizio della 'squadra', anteponendo l'interesse generale a quello personale. Elio seguiva tutto e tutti, non perdeva di vista nessuno. Sapeva esprimere concetti importanti scherzando, usava parole forti ma che arrivavano dritte dove dovevano. Faceva centro, faceva la differenza. Ci ha indicato la strada da seguire e i concetti che ha saputo trasmetterci - con impareggiabile passione - saranno un decalogo da rievocare nei prossimi appuntamenti che la grande famiglia dello sport italiano affronterà, consapevole di avere un tifoso in più dall'alto. Ciao, Elio.