Malagò al Quirinale per i 150 anni della Federginnastica. Mattarella: patrimonio di orgoglio per il Paese

LA CELEBRAZIONE

20190325191551 1Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto festeggiare i 150 anni di vita della Federazione Ginnastica d’Italia (fondata a Venezia il 15 marzo 1869). Una festa di tutto lo sport italiano. Il Capo dello Stato - accompagnato dal Capo della sua Segreteria, Simone Guerrini - ha ricevuto al Quirinale, nella prestigiosa Sala Ricci, una delegazione azzurra guidata dal Presidente del CONI Giovanni Malagò e dal numero uno della Ginnastica il cav. Gherardo Tecchi. Insieme al presidente FGI sono saliti al Colle i due presidenti onorari della Federginnastica, Bruno Grandi (già presidente della Federazione Mondiale di Ginnastica) e Riccardo Agabio, i due vice presidenti FGI, il vicario Valter Peroni e Rosario Pitton, il Segretario Generale Roberto Pentrella, due presidenti delle società centenarie affiliate alla Federazione, Marco Fumaneri (Società Triestina) ed Emanuele Lajolo di Cossano (Reale Società Ginnastica di Torino), le medaglie olimpiche e mondiali delle varie sezioni in seno alla Federazione: gli olimpionici Franco Menichelli, Jury Chechi e Igor Cassina, la campionessa mondiale ad Aarhus 2006 nonché caporal maggiore scelto dell'Esercito italiano Vanessa Ferrari, le Farfalle d'argento ad Atene 2004 Elisa Santoni e il sergente dell'Aeronautica Militare Elisa Blanchi, la due volte coppia dorata mondiale dell'Aerobica Michela Castoldi e Davide Donati, Paola Porfiri e Fulvio Traverso, in rappresentanza rispettivamente dei tecnici e degli ufficiali di gara FGI.

 

Mattarella: "150 anni, 140mila tesserati, oltre mille società affiliate e ovviamente le varie specialità in cui la Ginnastica si esprime sono un patrimonio di orgoglio per il nostro Paese. Questa posizione di primato nello sport italiano, non soltanto di anzianità, ma di presenza nella storia, di tesserati e di ragazzi coinvolti è di straordinaria importanza. Mi ricordo le Olimpiadi di Roma '60 e tutte le medaglie vinte da Franco Menichelli, così come da Jury Chechi, da Igor Cassina o dalle Farfalle. Nonostante tutto questo la gran parte del nostro Paese si accorge della Ginnastica solo durante la rassegna a 5 Cerchi e, in quell'occasione, si entusiasma perché comprende non solo che abbiamo una lunga storia e tradizione ma abbiamo anche degli atleti di prim'ordine nel Mondo che competono con lo spirito olimpico e vincono, avvicinando i giovani non solo allo sport ma tra di loro diventando mastice della società. Quello che vedo nei giovani, e prendo ad esempio le mie nipoti, è che la Ginnastica attrae perché c'è un insieme di tradizioni, preparazione, allenamento, controllo di se stessi, eleganza e padronanza di movimenti che affascina tutti. Vi ringrazio per il prestigio che avete portato al nostro Paese, è stato un piacere avervi qui. Vi faccio i miei più sentiti auguri".

 

Malagò: "150 anni della Federazione Ginnastica d'Italia, la decana tra tutte le Federazioni sportive riconosciute dal CONI. Nonostante l'età la Federginnastica ha la maggior parte dei suoi tesserati sotto i 18 anni, i cosiddetti Millennial. La meno giovane e al tempo stesso la più giovane: questo ci riempie di orgoglio. In più occasioni mi sono permesso di ricordare che nello sport non c'è domani e non c'è futuro se non c'è memoria e oggi, più che mai, abbiamo tanta gratitudine verso chi ci ha preceduto come dirigenti, come tecnici e come atleti e se il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che ho l'onore di presiedere, è quello che è oggi lo si deve anche grazie alla storia della Federazione Ginnastica d'Italia. Viva la Ginnastica italiana e quindi viva lo sport italiano".

 

Tecchi: "Signor Presidente per noi è un onore aprire la celebrazione dei nostri 150 anni qui al Quirinale. La storia di una disciplina iniziata nel lontano 1869, prima utilizzata per la preparazione militare poi uno sport che si è avvicinato al popolo per permettere ai giovani di avere quella fisicità utile per affrontare al meglio la vita. La Federazione, diventata ente morale nel 1896, fa da sempre cultura sportiva e continua a farla perché è quello che i nostri padri ci hanno insegnato. A tutto questo si è affiancata poi la parte agonistica e sono nati i nostri grandi campioni di cui oggi qui abbiamo una rappresentanza e che hanno portato lustro alla nostra Italia e ai nostri colori. Atleti che cerchiamo di far crescere non solo fisicamente ma anche di testa e di cuore, perché è con l'unione di questi elementi che viene fuori un vero campione. Lo ha dimostrato in questi giorni, come già ha fatto in passato, Jury Chechi che per aiutare la ristrutturazione della palestra dove è cresciuto ha messo all'asta tutti i suoi trofei. Un segno di umanità che speriamo di perpetrare nelle future generazioni. Grazie signor Presidente per averci ricevuto".