Azzurri volano in Australia per il primo raduno dell'anno in vista di Rio 2016

CANOA KAYAK

danielemolmentiactionLa nazionale azzurra di canoa slalom è pronta a volare in Australia dove, tra domani e giovedì, a Penrith, prenderà il via il primo lungo raduno del 2016 per gli specialisti delle paline di casa nostra. Gli slalomisti partiranno da Roma in due mattinate consecutive: domani i kayak con Giovanni de Gennaro (Forestale), Andrea Romeo (Marina Militare), Zeno Ivaldi (CC Verona), Stefanie Horn e Clara Giai Pron (Marina Militare) e i tecnici Baron e Didonè; giovedì, invece, sarà la volta dei canadesi Stefano Cipressi (Marina Militare), Roberto Colazingari (Forestale), Raffaello Ivaldi (CC Verona), Pietro Camporesi e Niccolò Ferrari (Aeronautica Militare) assieme ai tecnici Stefani e Appodia. Ad attenderli, dall’altra parte del mondo, il mite clima australiano e Daniele Molmenti con Pierpaolo Ferrazzi, già in Australia dallo scorso 26 dicembre pronti da domani ad aggregarsi al resto della squadra. Assente invece per motivi di studio il ciunista del CCKValstagna Paolo Ceccon.

“Partiamo in due gruppi così da avere la possibilità di trasportare le barche degli atleti alle quali si aggiungeranno i C1 di Camporesi e Ferrari, che oltre al C2 avranno modo di pagaiare anche nelle rispettive barche singole - spiega il Direttore Tecnico Mauro Baron - sia domani che dopodomani gli atleti si sottoporranno alle visite mediche all’Acqua Acetosa; poi, ospiti della Canottieri Aniene a cui vanno i nostri ringraziamenti, avremo modo di allenarci al mattino prima di preparare la valigia e andare in aeroporto per spiccare il volo verso l’Australia. Saranno sette settimane intense, con sei settimane di carico e tre gare, due ufficiali e una giornata di percorsi gara in compagnia della nazionale australiana; un periodo al termine del quale torneremo in Italia per avvicinarci al meglio alle selezioni nazionali per Rio e all’europeo di Liptovsky Mikulas.”

In Australia gli azzurri saranno impegnati in una prima gara “non ufficiale” il 23 gennaio con una serie di percorsi in competizione con i padroni di casa dell’Australia. Poi spazio ai due eventi inseriti nel calendario ICF: dal 5 al 7 febbraio l’Australian Open, dal 19 al 22 dello stesso mese invece sarà la volta dell’Oceania Championship.

“Australian Open e Oceania Championship sono gare a tutti gli effetti, alle quali parteciperanno molti atleti di altissimo livello - prosegue Baron - è chiaro che fisicamente non saremo al top trovandoci in un periodo di grande carico fisico. Non cercheremo il risultato a tutti i costi quindi, ma è anche vero che sarà importante verificare in che modo, nonostante la stanchezza per gli allenamenti intensi, i ragazzi sapranno gestire al meglio l’evento per portare a casa la miglior prestazione possibile. Il livello continua ad alzarsi e noi dobbiamo imparare a diventare ancor più rapidi, veloci e precisi. “Killer” sia in semifinale che in finale secca perchè abbiamo già visto che ogni minimo errore si paga a caro prezzo. Il potenziale c’è, tutti i convocati possono eccellere e mi auguro davvero riescano a dimostrarlo.”

Guardando ai giochi olimpici di Rio la situazione è diversa tra kayak e canadese. Per quanto riguarda i K1, qualificatisi per le Olimpiadi agli ultimi mondiali sia al maschile che al femminile, le gare selettive del 2016 saranno tre, tutte a Liptovsky Mikulas, il 23 e 24 aprile e nel weekend degli europei in programma dal 12 al 15 maggio.

“Quando torneremo dall’Australia l’obiettivo si concentrerà sulle selezioni dalle quali usciranno i nomi dei due azzurri (K1 maschile e K1 femminile) che rappresenteranno l’Italia ai giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Proprio a Rio voleremo a marzo per un ulteriore raduno al quale prenderanno parte anche le atlete del K1 femminile, poi saremo di nuovo in Italia con gli atleti chiamati a giocarsi le proprie chance per salire sul volo olimpico - spiega Mauro Baron - discorso diverso invece per quanto riguarda il settore canadese la cui prova di qualifica, unica in questo caso, sarà l’europeo di Liptovsky Mikulas, in Slovacchia, dal 12 al 15 maggio. In questo caso chi qualificherà la barca sarà anche a Rio 2016.”

Rispetto al recente passato però le regole sono cambiate e non sarà possibile qualificare sia C1 e C2 poichè all’appuntamento continentale l’Italia avrà solo un’unica quota ulteriore per Rio: “Rispetto al mondiale, all’europeo sarà diverso. Sono state cambiate le regole tenendo come fattore prioritario l’universalità - aggiunge Baron - ecco perchè non potremo essere a Rio con tutte e quattro le barche come a Londra. L’auspicio è che comunque sia C1 che C2 riescano, a Liptovsky, a rientrare nelle barche qualificate. In quel caso l’Italia otterrà una quota con criteri selettivi e regole di qualifica che sono ben chiari e trasparenti già stabiliti.”

Una doppia concorrenza quindi per il settore canadese, che aumenta ulteriormente il coefficiente di difficoltà ma al tempo stesso motiva al massimo i talentuosi azzurri pronti a non lasciare nulla di intentato per portare anche la terza barca (C1 o C2) a Rio 2016.